Roma – Tariffe chiare ma soprattutto tariffe contenute: questo il senso di una decisione assunta ieri dall’ Autorità garante delle TLC che impatta direttamente sui costi dei servizi di informazione telefonica .
L’Authority ha infatti stabilito che chi chiama da un telefono fisso uno dei numerosi numeri di questo genere di servizi, meglio noti come “ex-12”, non potrà pagare più di 1,20 euro al minuto , una tariffe decisamente al di sotto di quelle introdotte da alcuni dei gestori che si muovono in questa particolarissima nicchia di mercato.
“La decisione – si legge in una nota dell”Autorità – è stata adottata a conclusione di un’indagine conoscitiva avviata a dicembre, alla quale hanno partecipato operatori e associazioni dei consumatori, che ha condotto, tra l’altro, alla pubblicazione sul sito dell’Autorità delle tabelle comparative dei prezzi praticati dai diversi operatori”. Secondo il Garante quelle tabelle evidenziavano “l’elevato livello dei prezzi offerti per i servizi di informazioni abbonati”.
L’indagine, avviata lo scorso novembre , era stata accolta con favore dei consumatori che in più occasioni, dopo il lancio dei servizi sostitutivi del vecchio 12, avevano denunciato tariffe insostenibili , al punto che qualcuno ha persino chiesto il ritorno al vecchio 12 .
Nella nota, il Garante ha sottolineato come la delibera assunta dall’Autorità preveda anche “norme più restrittive per il completamento di chiamata, che potrà essere effettuato solo su consenso esplicito del cliente”. Si tratta della possibilità, una volta richiesto il numero che si ricerca al gestore, di “farselo chiamare” direttamente: un’opzione che oggi il consumatore adotta spesso senza sapere che ciò significa effettuare la propria chiamata continuando a pagare la tariffa del servizio informazioni .