Il rapido sviluppo dell’intelligenza artificiale ha portato a una proliferazione senza precedenti di contenuti sessualmente espliciti generati dall’AI. Questo fenomeno ha sollevato preoccupazioni etiche, legali e sociali, soprattutto quando le vittime sono personaggi pubblici o celebrità.
Un esempio recente è quello di Taylor Swift, la cui immagine è stata usata per generare false fotografie pornografiche che sono state pubblicate su Internet. Di fronte a questa violazione della sua privacy e della sua dignità, la piattaforma X ha deciso di bloccare le ricerche con il nome della cantante. Ma ora arriva una proposta di legge per contrastare questo tipo di abusi.
Il problema dei deepfake porno
I deepfake sono immagini o video creati con l’uso dell’intelligenza artificiale, che modificano o sostituiscono il volto o il corpo di una persona con quello di un’altra. Questa tecnologia, originariamente nata per scopi ludici o artistici, è stata presto usata per scopi malevoli, tra cui la creazione di contenuti pornografici non consensuali. In questo caso, il volto di una persona, spesso una donna, viene sovrapposto a quello di un’attrice o di un attore porno, creando l’illusione che sia coinvolta in atti sessuali.
Questi contenuti sono spesso diffusi su Internet, attraverso siti web dedicati o piattaforme di condivisione, con lo scopo di umiliare, ricattare o danneggiare la reputazione delle vittime. Nel mirino di questi fanatici finiscono spesso le celebrità, come Taylor Swift, che sono esposte a una maggiore visibilità. Questi contenuti, oltre a violare il diritto all’immagine e alla privacy delle vittime, possono anche avere effetti negativi sulla loro salute mentale, sulla loro autostima e sulla loro sicurezza.
La reazione di X e la legge Defiance Act
Per proteggere Taylor Swift dalla diffusione di immagini e video pornografici falsi generati con l’intelligenza artificiale, X ha imposto restrizioni sulle ricerche relative alla cantante. Questa misura temporanea è stata presa per salvaguardare la sua privacy, in attesa di trovare una soluzione più efficace e permanente al problema. C’è da dire che X è una delle poche piattaforme ad aver reagito prontamente a questo fenomeno, mentre altre, come YouTube, hanno finora mostrato una maggiore tolleranza verso i contenuti deepfake.
Per contrastare la proliferazione di contenuti pornografici non consensuali, negli Stati Uniti è stata appena presentata una proposta di legge chiamata Defiance Act (Disrupt Explicit Forged Images and Non-Consensual Edits). Questa legge mira a fornire uno strumento legale alle vittime di tali pratiche, consentendo loro di richiedere un risarcimento a coloro che producono o possiedono intenzionalmente tali immagini con l’intento di propagarle.
La legge si applicherebbe non solo alle immagini generate dall’intelligenza artificiale, ma anche alle immagini reali alterate per apparire sessualmente esplicite.
Il Defiance Act segna un progresso nella regolamentazione dei deepfake. Fino ad ora, infatti, questi contenuti erano disciplinati solo da alcune leggi statali che vietano la pornografia non consensuale, ma non riguardavano le immagini generate dall’intelligenza artificiale. Con questa nuova normativa si fa un primo passo per colmare un vuoto legislativo, anche se rimangono aperti interrogativi su come bilanciare la tutela della privacy e della reputazione individuale con la libertà di espressione.