La Commissione europea potrebbe sanzionare Google, Meta, Twitter, TikTok, Microsoft e altre Big Tech, se non implementeranno misure in grado di limitare la diffusione di deepfake e account falsi sulle loro piattaforme. Si tratta di un obbligo previsto dalla nuova versione del codice sulla disinformazione che dovrebbe essere pubblicata nei prossimi giorni. Le regole saranno anche collegate al Digital Services Act.
Lotta ai deepfake che diffondono fake news
Il “codice di buone pratiche sulla disinformazione” è stato introdotto nel 2018 allo scopo di contrastare la diffusione online delle notizie false. Solo i firmatari devono rispettare il codice e mettere in atto misure per arginare il fenomeno delle fake news. La nuova versione prevede altri obblighi e diventerà uno strumento di co-regolamentazione che si collegherà al Digital Services Act (DSA).
Le Big Tech dovranno implementare misure per contrastare le “pratiche manipolative”, come i deepfake. Si tratta di contenuti (soprattutto video) creati con l’intelligenza artificiale che sembrano provenire da fonti autorevoli (politici e altri personaggi pubblici).
La nuova versione del codice prevede inoltre l’obbligo di fornire più trasparenza sulle inserzioni politiche e dati sul numero di bot rimossi. Thierry Breton, Commissario per il mercato interno, ha dichiarato che il DSA è il backbone legale del codice. In caso di inosservanza sono previste sanzioni fino al 6% delle entrate globali. Se le violazioni si ripetono nel tempo, le Big Tech rischiano il ban dall’Europa.