Fino a che punto si è spinta la tecnologia alla base dei deepfake? Avanti, molto avanti prendendo come esempio quello che riproduce Tom Cruise condiviso dall’account @deeptomcruise su TikTok. Difficile senza questa premessa pensare che non si tratti del famoso attore, bensì di una sua riproduzione generata da algoritmi di intelligenza artificiale.
Il deepfake di Tom Cruise fin troppo realistico
A far intuire la natura alterata del filmato potrebbe essere la voce, simile a quella della star, ma non identica. Il risultato è comunque sorprendente, soprattutto se si considera che a occuparsene è stato un singolo utente di un social network.
I grandi gruppi del mondo hi-tech, a partire da Google, Microsoft, Facebook e Twitter, hanno già messo in campo iniziative di varia natura con l’intento di contrastare il fenomeno o quantomeno limitarne i potenziali abusi. Nelle mani sbagliate un simile sistema potrebbe infatti diventare un’arma al servizio della disinformazione.
Ad ogni modo non tutti gli impieghi dei deepfake hanno finalità malevole. Di recente il musicista Steven Wilson ha fatto ricorso alla tecnologia per il video del suo nuovo singolo SELF, assumendo in pochi minuti le sembianze di Donald Trump, Joe Biden, Mark Zuckerberg, Arnold Schwarzenegger, Robert Downey Jr, David Bowie, Paul McCartney e persino di Scarlett Johansson.