DeepSeek, in arrivo i modelli AI auto-miglioranti

DeepSeek, in arrivo i modelli AI auto-miglioranti

DeepSeek sta sviluppando dei nuovi modelli AI in grado di migliorarsi da soli tramite un sistema di feedback in tempo reale.
DeepSeek, in arrivo i modelli AI auto-miglioranti
DeepSeek sta sviluppando dei nuovi modelli AI in grado di migliorarsi da soli tramite un sistema di feedback in tempo reale.

Qualche mese fa la fiducia di Wall Street nel potenziale dell‘intelligenza artificiale generativa è stata messa alla prova con l’arrivo di DeepSeek, un modello open source. Pur essendo fortemente censurato nei contenuti che può generare, DeepSeek ha dimostrato che è possibile creare un sistema avanzato, senza spendere miliardi, con un approccio più intelligente.

DeepSeek sfida i big con l’AI che si auto-migliorano

DeepSeek è stato rapidamente adottato da giganti come Huawei, Oppo e Vivo, mentre aziende come Microsoft e Alibaba gli hanno immediatamente dato spazio sulle loro piattaforme. Ora, il prossimo obiettivo della startup cinese è di sviluppare modelli AI capaci di auto-migliorarsi.

Secondo Bloomberg, i ricercatori di DeepSeek e dell’Università Tsinghua in Cina stanno lavorando a un nuovo metodo per rendere i modelli di intelligenza artificiale più intelligenti ed efficienti. La tecnologia si chiama self-principled critique tuning (SPCT) e si basa su un approccio noto come generative reward modelling (GRM).

In parole semplici, si tratta di un sistema di auto-valutazione in tempo reale: l’AI viene istruita a migliorarsi continuamente, valutando le proprie risposte attraverso un processo interno di “critica”. Invece di affidarsi esclusivamente a correzioni umane, il modello utilizza un “giudice” interno che applica principi e criteri prestabiliti per analizzare la qualità delle risposte generate.

Questo giudizio viene poi confrontato con le regole fisse del modello e con l’obiettivo della risposta. Se c’è una forte coerenza, viene emesso un segnale di ricompensa che indirizza l’AI a migliorare ulteriormente nel ciclo successivo. Il risultato è un sistema che apprende in modo più autonomo e scalabile, riducendo la necessità di intervento umano.

Gli esperti che hanno redatto questo articolo si riferiscono alla prossima generazione di modelli AI che si auto-migliorano come DeepSeek-GRM. I benchmark presentati nell’articolo suggeriscono che questi modelli superano quelli di Google, Meta e OpenAI. DeepSeek sostiene che questi modelli AI di nuova generazione saranno rilasciati tramite un canale open source.

AI che si auto-migliora?

L’idea di intelligenze artificiali capaci di auto-migliorarsi sta attirando crescente attenzione e solleva sia entusiasmo che preoccupazioni. Eric Schmidt, ex CEO di Google, ha suggerito che sistemi di questo tipo dovrebbero includere un meccanismo di spegnimento per sicurezza. Il concetto non è nuovo: già nel 1965 I.J. Good ipotizzava macchine ultra-intelligenti capaci di migliorarsi autonomamente, mentre nel 2007 Eliezer Yudkowsky parlava di Seed AI.

Oggi, aziende come Meta, Google, IBM e Sakana AI stanno sperimentando approcci simili. Meta ha sviluppato modelli auto-ricompensanti che valutano e migliorano le proprie risposte, superando in alcuni test concorrenti come GPT-4 e Claude 2. Anche DeepMind ha presentato un algoritmo chiamato Dreamer, in grado di apprendere e migliorarsi giocando a Minecraft. IBM, invece, punta su un metodo chiamato deductive closure training. Tuttavia, restano sfide tecniche e rischi etici da affrontare.

Le ricerche dimostrano che quando i modelli di intelligenza artificiale cercano di addestrarsi su dati sintetici generati automaticamente, si verificano errori comunemente definiti “collasso del modello“. Sarà interessante vedere come DeepSeek realizzerà questa idea e se riuscirà a ottenere un risultato più economico rispetto ai suoi concorrenti occidentali.

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Pubblicato il
7 apr 2025
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