Roma – C’è con tutta probabilità uno smanettone sardo dietro l’attacco che nei giorni scorsi ha portato alla modifica di una pagina del sito del CNR mantenuta su un server che è stato penetrato dall’aggressore o dagli aggressori.
All’indirizzo http://cube.ibpm.cnr.it/ era ieri ancora possibile visualizzare la pagina modificata da un defacer dagli intenti ambientalisti, che protesta contro l’ipotesi che la Sardegna possa essere scelta come luogo per lo stoccaggio di rifiuti tossici e nucleari. Scelta al momento al vaglio del Governo.
Sulla pagina pubblicata dal defacer torreggiava un grosso logo, qui riprodotto in scala, che è chiaramente riferito alla campagna lanciata da Tiscali , il provider sardo, contro le scorie nucleari.
Sotto il logo, una serie di avvertimenti:
“1) PrEmettiamo che la Sardegna vive di turismo;
2) prEmettiamo che la dirigenza politica sarda dimostra da sempre, giorno dopo giorno (e senza distinzione di colore), a 360° la sua completa nullità ed inefficienza se non nell’organizzazione di rimpasti in Giunta, crisi pilotate e scandali politici;
3) prEmettiamo che la Sardegna rappresenta (a detta di molti) “la perla del Mediterraneo”;
4) prEmettiamo che il popolo sardo sarebbe disposto IN MASSA a lottare CON LA FORZA per bloccare l’attracco delle “navi-pattumiera”……
…..prEmettendo tutte queste cose…..
SE LE SCORIE DOVESSERO ANCHE SOLO “PER CASO” SBARCARE IN SARDEGNA
… VI PROMETTIAMO
LA SOMMOSSA CIVILE…
W LA SARDEGNA”
Sotto queste accuse e avvertimenti campeggiano le immagini di alcune delle località più suggestive dell’isola: Muravera, Nebida, Supramonte, Monte 7 fratelli, Villacidro e Isola dell’Asinara. Di seguito sulla pagina il defacer ha pubblicato un articolo dell’Unione Sarda sul dibattito relativo alla scelta della Sardegna per lo stoccaggio, una ipotesi contro la quale in Sardegna c’è molto fermento.
Stando a quanto dichiarato dal defacer sulla pagina inserita online, l’attacco al server del CNR non ha prodotto danni né sono stati cancellati dati o altre informazioni. È probabile, visto che quella pagina è stata pubblicata ormai qualche giorno fa, che il CNR ancora non sia al corrente dell’avvenuta incursione sui propri sistemi.
Invece non sembra sardo ma forse opera di un defacer, o di un semplice curioso errore, il calendario apparso da qualche giorno su una pagina del Formez , calendario che varia i nomi dei giorni: Lunede, Martede, Mercolede, Giovede e Venerde…