UPDATE 17:15 – L’accordo tra la cordata Dell-Silver Lake e il Comitato che sovrintende le operazioni di buyout sarebbe stato raggiunto .
Roma – Il già complicato tentativo di privatizzazione (buyout) messo in atto dal fondatore di Dell, Michael Dell, si fa – se possibile – ancora più problematico con comitati poco collaborativi, fronte “avversario” pronto a tutto pur di far saltare il banco e in mezzo gli azionisti a guardare senza poter fare (quasi) nulla.
Grazie al contributo dei capitali di Silver Lake Partners, Michael Dell è disposto a spendere più di 24 miliardi di dollari per riacquisire il controllo totale della azienda da lui fondata anni fa, e l’ultima offerta in tal senso prevede un leggero incremento dell’offerta da 13,65 a 13,75 dollari ad azione.
Per una motivazione ancora tutta da giustificare, però, il Comitato Speciale del consiglio di amministrazione di Dell – a cui è stata deputata la gestione di questa delicata fase della vita aziendale – ha fatto sapere di non poter accogliere questa nuova offerta, fissando invece per oggi il voto sulla proposta precedente.
Non bastassero i problemi interni alla board di amministrazione, anche il magnate Carl Icahn dimostra con quanta determinazione è disposto a mettere i bastoni fra le ruote a Michael Dell: l’ultima mossa di Icahn prevede il ricorso ai tribunali e l’avvio di una causa contro Dell – l’azienda – per bloccare eventuali votazioni a favore di Dell – il fondatore.
Qualora però si dovesse andare allo scontro frontale Dell-Icahn, la situazione sarebbe di stallo: nel peggiore dei casi si arriverebbe all’elezione di un nuovo consiglio di amministrazione “bloccato”, dove Michael Dell avrebbe ancora la maggioranza e i supporter del piano-Icahn sarebbero costretti a votare ancora una volta le sue proposte.
Una sorta di miracolo salvifico per le intenzioni di Dell tutto considerato è ancora possibile, e le due parti – Michael Dell e il Comitato – si dicono vicini a un accordo risolutivo. Comunque vada, conferma Dell, lui non ha intenzione di vendere gli asset in suo possesso abbandonando la sua azienda.
Alfonso Maruccia