Microsoft ha aperto le danze della “next-generation” di hardware Windows 10, Hewlett-Packard ha seguito diligente l’esempio di Redmond e ora anche Dell si accoda con un trittico di laptop e convertibili descritti come la soluzione ideale per l’utilizzo in portabilità del nuovo sistema operativo.
Con l’arrivo di Windows 10 Dell ha in particolare aggiornato la linea XPS, presentando il sistema convertibile XPS 12 2-in-1 e i due laptop XPS 13 e XPS 15: in tutti i casi la tecnologia di processore è stata aggiornata alla microarchitettura Intel Core di sesta generazione (Skylake), mentre il resto delle specifiche variano (e di molto) in relazione al form factor.
XPS 12 è un tablet da 12″ che all’occorrenza si può usare come un piccolo laptop agganciandolo con l’apposita tastiera magnetica, è dotato di una CPU Intel Core M (con GPU integrata), 8 GB di RAM, SSD da 128 o 256 Gigabyte e quello che Dell descrive come il primo display 4K (3.840×2.160) mai usato su questo genere di form factor. Presenti anche una coppia di fotocamere fronte-retro, due porte Thunderbolt 3 e una porta USB di tipo C. Il prezzo parte da 1.000 dollari per il modello con schermo Full HD.
Passando ai laptop con tastiera fissa, XPS 13 è dotato di uno chassis in alluminio e fibra di carbonio e CPU Skylake Core i5 o i7, fino a 16GB di RAM e velocissimo storage PCI Express configurabile fino a 1 Terabyte. Disponibile anche qui la connettività Thunderbolt 3 assieme a USB, lo schermo può essere QuadHD+ (3.200×1.800) oppure Full HD e la batteria dura (secondo Dell) fino a 13 ore. Il costo parte da 800 dollari.
Chiude la carrellata di nuovo hardware Dell XPS 15 , laptop con display da 15″ e risoluzione 4K basato su tecnologia Infinity Edge per bordi ultra-sottili, CPU Intel Core ix Skylake, possibile GPU discreta NVIDIA (GTX 960M), fino a 16GB di RAM, storage da 1 Terabyte e porte Thunderbolt. Prezzo di base di 1.000 dollari negli USA.
Microsoft ha presentato i tre nuovi sistemi XPS con un certo entusiasmo , ma il management di Dell ha accolto piuttosto freddamente la “sfida” lanciata da Redmond con il tablet Surface Book; positivo, invece, il tentativo di generare “entusiasmo” per la fascia di prezzo extra-lusso da 2.500 dollari per risollevare il mercato dei laptop dalla corsa precipitosa verso il basso – sia in fatto di costi che di volumi venduti.
Alfonso Maruccia