Arrestato in Messico dopo l’improvvisa chiusura di tutti gli accessi locali al noto tracker BitTorrent Demonoid, un misterioso amministratore della stessa piattaforma con base in Ucraina è stato rilasciato in assenza di prove concrete nell’ennesimo scontro tra operatori del torrentismo e signori del copyright.
Nelle vaghe dichiarazioni rilasciate dai vertici di IIPA – organizzazione ombrello che tutela gli interessi delle grandi etichette discografiche oltre che delle major di Hollywood – le indagini sulle attività digitali di Demonoid sono in una fase di stallo . In sostanza, i legittimi detentori dei diritti non sarebbero riusciti a raccogliere prove sufficienti per inchiodare l’admin, scarcerato a più di un anno dal suo arresto a Monterrey.
Avviate delle autorità ucraine – con la collaborazione del provider locale ColoCall – le indagini su Demonoid erano passate nelle mani di quelle messicane, nonostante l’inclusione della piattaforma nella specifica lista dei nemici del diritto d’autore stilata dal governo statunitense. Il tracker della piattaforma era rispuntato online con i server spostati dall’Ucraina a Hong Kong. ( M.V. )