Chiamarlo “sindacato” è probabilmente una forzatura storica, così come potrebbe apparire del tutto fuorviante da chi legge in questa parola tutta la storiografia che la difesa del lavoratore ha assunto nei secoli. Tuttavia, almeno in senso figurativo, la parola “sindacato” è quella che meglio può rappresentare la pulsione che ha portato oltre 200 dipendenti Google ad unirsi attorno ad una stessa bandiera, facendo gruppo per difendere i propri interessi di parte al cospetto dell’azienda.
Se non è un sindacato vero, è però probabilmente l’inizio di un’evoluzione inderogabile, la ricerca di una rappresentanza che è debole a livello globale e che nella Silicon Valley si avverte più forte che mai. Per i sindacati tradizionali, anzi, suoni come un campanello d’allarme di cui si potrà tornare a discutere quando anche altrove suoneranno le medesime sirene provenienti dalla California.
Alphabet Workers Union
Il gruppo prende il nome Alphabet Workers Union, entità che nasce sotto il cappello della Communication Workers of America Union’s Campaign to Organize Digital Employees (CODE-CWA): 227 lavoratori (su un totale di 132.121) che hanno siglato un accordo per unire le forze e dar corpo ad una rappresentanza univoca. Non un gruppo chiuso, questo è certo: un pugno di lavoratori che rappresenta soltanto il nucleo iniziale di una squadra che lascia le porte aperte in attesa di nuovi ingressi. Le finalità non sono ancora chiare, ma c’è già un primo segnale forte a caratterizzare l’azione dell’AWU: l’1% dello stipendio annuo dei firmatari sarà utilizzato come ammortizzatore sociale per quanti dovessero andare incontro a licenziamenti o problemi con l’azienda.
Inutile pensare al sindacato secondo l’accezione italiana: sarebbe ancor più fuorviante di quanto già questo nome non lo sia nel calzare le vesti dell’AWU. L’unione dei 227 lavoratori e contractor Google, però, ha un significato forte soprattutto al termine di molti mesi di tensioni su più fronti. Non una novità assoluta, inoltre: già altri grandi gruppi della tecnologia hanno dovuto affrontare frizioni interne di questo tipo, senza mai giungere fino ad oggi ad un riconoscimento ufficiale che istituzionalizzerebbe l’esistenza del gruppo e lo trasformerebbe in interlocutore accreditato presso i vertici di Mountain View. Come reagirà Google?
Alphabet Workers Union promette una azione democratica attraverso rappresentanti democraticamente eletti, portando presumibilmente avanti questioni di principio che andranno ben oltre la sola “lotta di classe”: la sensazione è che parte della forza lavoro del gruppo stia cercando soprattutto una maggior empatia con l’azienda per cui lavorano, il che potrebbe portare all’esplorazione di nuove azioni e nuovi principi sui quali far sincronizzare il battito cardiaco di azienda e dipendenti.