Dopo quella presentata dalla FTC (Federal Trade Commission) a fine settembre 2023, Amazon dovrà difendersi dalle accuse mosse dall’ex Procuratore Generale (Karl Racine) del District of Columbia. Il tribunale di appello ha infatti annullato la decisione del tribunale di primo grado che aveva dato ragione all’azienda di Seattle.
Nuova denuncia antitrust per Amazon
Racine aveva denunciato Amazon il 25 maggio 2021. Secondo il Procuratore Generale, l’azienda di Seattle ostacola la concorrenza imponendo rigide condizioni contrattuali ai rivenditori di terze parti che usano il Marketplace. Abusando del suo potere dominante, Amazon impedisce ai rivenditori di offrire gli stessi prodotti a prezzi inferiori su altre piattaforme di e-commerce.
Tale pratica scorretta danneggia i consumatori perché i rivenditori sono costretti ad applicare prezzi più alti. Amazon ha rimosso questa clausola nel 2019, ma il Procuratore evidenzia che la stessa è presente nella Fair Price Policy. Il giudice del tribunale (Hiram Puig-Lugo) aveva accolto la richiesta dell’azienda di Seattle, quindi la denuncia era stata respinta a fine marzo 2022.
Il tribunale di appello ha invece annullato la decisione di primo grado, per cui il processo riprenderà nei prossimi mesi. Il nuovo Procuratore Generale (Brian Schwalb) ha espresso la sua soddisfazione. Un portavoce di Amazon ha dichiarato:
Non siamo d’accordo con le accuse del District of Columbia e non vediamo l’ora di presentare in tribunale i fatti che dimostrano quanto queste politiche siano valide per i consumatori. Proprio come qualsiasi negoziante che non vorrebbe promuovere un cattivo affare ai propri clienti, non evidenziamo o promuoviamo offerte che non hanno prezzi competitivi. Fa parte del nostro impegno presentare prezzi bassi per guadagnare e mantenere la fiducia dei clienti, che crediamo sia la decisione giusta sia per i consumatori che per i venditori.