Secondo le fonti di Bloomberg, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti presenterà entro oggi una denuncia contro Apple per la violazione delle leggi antitrust. Si tratta della conclusione dell’indagine avviata nel 2019 sulle presunte pratiche anticoncorrenziali attuate dall’azienda di Cupertino per ostacolare l’accesso alle funzionalità degli iPhone. La portata è più ampia rispetto all’indagine su Google.
Nuovi problemi legali per Apple
La denuncia, che porterà all’avvio di un processo, è la terza presentata contro Apple dal Dipartimento di Giustizia negli ultimi 14 anni, ma è la prima relativa al presunto abuso di posizione dominante. L’accusa riguarda diverse funzionalità hardware e software di iPhone, App Store e servizi. In dettaglio, l’autorità antitrust vuole esaminare i seguenti aspetti:
- Perché Apple Watch funziona meglio con l’iPhone rispetto ad altri smartwatch
- Come Apple impedisce ai concorrenti di accedere ad iMessage
- Come Apple impedisce di offrire servizi tap-to-pay simili ad Apple Pay
- Se Apple preferisce le proprie app e i propri servizi rispetto a quelli forniti da sviluppatori di terze parti
- Come Apple ha bloccato la distribuzione delle app di cloud gaming su App Store
- In che modo Apple limita i servizi di localizzazione di iPhone ai dispositivi che competono con AirTag
- In che modo App Tracking Transparency ha influito sulla raccolta dei dati pubblicitari
- Commissioni per gli acquisti in-app
L’intervento del Dipartimento di Giustizia è stato sollecitato da diverse aziende, tra cui Tile, Beeper, Basecamp, Meta e Spotify. Il processo durerà diversi mesi. In caso di sconfitta, Apple potrebbe essere costretta ad “aprire il recinto”, come avvenuto in Europa con il Digital Markets Act.
Aggiornamento
Il Dipartimento di Giustizia ha presentato la denuncia contro Apple al tribunale del New Jersey. Un portavoce dell’azienda di Cupertino ha dichiarato:
La causa minaccia chi siamo e i principi che distinguono i prodotti Apple in mercati fortemente competitivi. In caso di successo, ciò ostacolerebbe la nostra capacità di creare il tipo di tecnologia che le persone si aspettano da Apple, dove hardware, software e servizi si intersecano. Costituirebbe anche un pericoloso precedente, dando al governo il potere di esercitare un ruolo importante nella progettazione della tecnologia delle persone. Riteniamo che questa causa sia sbagliata sia in fatto che in diritto e ci difenderemo vigorosamente.