A sopprimerlo è stato il suo stesso creatore, meglio noto come “l’uomo più odiato del web”. Lo stravagante Hunter Moore ha così staccato la spina al blog IsAnyoneUp , il cui dominio è stato venduto – avvolta nel mistero la cifra esatta – ai responsabili di BullyVille.com , organizzazione statunitense contro il bullismo cibernetico e non.
Fondata alla fine del 2010, la piattaforma IsAnyoneUp aveva guadagnato la fama digitale con il suo controverso modello di business. Permettendo il caricamento di immagini pruriginose di ex-partner o semplici amici , una bizzarra forma di vendetta ai tempi della Rete. Gli utenti potevano dunque ridicolizzare i malcapitati con commenti tra i più spietati.
“Pura malvagità”. Questo lo slogan adottato dal giovane founder Hunter Moore, in procinto di lanciare un’applicazione mobile per aumentare a dismisura la platea di utenti. I cattivissimi uploader di IsAnyoneUp erano poi in grado di aggiungere alle foto il profilo Facebook delle ignare vittime , creando dei contrasti più che imbarazzanti.
L’idea di Moore aveva subito fruttato fior di quattrini. Stando alle stesse dichiarazioni del founder – che promuoveva il sito nel circuito dei party notturni californiani – IsAnyoneUp rastrellava fino a 20mila dollari al mese con le inserzioni pubblicitarie . Arrivando a 30 milioni di visualizzazioni ogni 30 giorni.
Ma il pruriginoso blog aveva suscitato più di una polemica , in primis da parte delle adirate vittime del sito stesso. “Nessuno vi ha puntato una pistola alla testa obbligandovi a fare queste fotografie – rispondeva indifferente Moore – È il 2011, tutto è su Internet”. Privacy, pubblico ludibrio, pornografia. Tutto dentro un blog potenzialmente esplosivo.
Fino ad oggi, quando Moore ha annunciato la vendita del sito al gruppo BullyVille. Perché? Per ammissione dello stesso founder , il numero di immagini a sfondo pedopornografico era aumentato a dismisura . Con foto di nudità dai 9 ai 12 anni. IsAnyoneUp si era trasformato all’improvviso da un Facebook osceno ad una bomba ad orologeria.
“Credo sia importante che tutti capiscano i danni potenziali portati dalle azioni di cyber-bullismo”, ha ora sottolineato un ravveduto Hunter Moore. Pare che lo stesso founder sia ormai stanco di tutte le cause legali piovute sulla sua testa dalla nascita del blog. E se la testa è ora leggera, il portafogli avrà certamente di che ringraziare.
Mauro Vecchio