LibreOffice, la suite di produttività open source che secondo gli sviluppatori è finalmente pronta anche per l’ uso aziendale , si fa sempre più “open” e interoperabile: gli sviluppatori intervenuti all’Hackfest 2011 di Monaco nei primi giorni di settembre hanno messo assieme la documentazione riguardante le API LibreOffice, un’iniziativa che dovrebbe idealmente favorire lo sviluppo di estensioni e nuove conversioni della suite.
La documentazione, ora disponibile online , contiene le istruzioni per l’installazione e la compilazione e i manuali di riferimento per il runtime Java UNO , il runtime C++ UNO e una visione generale degli strumenti di sviluppo UNO.
Gli sviluppatori sono naturalmente invitati a consultare la documentazione e a contribuire alla costruzione del codice futuro di LibreOffice, un codice che a ben guardare si fa sempre più indipendente dal progetto FOSS da cui la suite ha avuto origine.
Lo sviluppatore Michael Meeks (al lavoro su LibreOffice ma impegnato presso Novell) ha infatti confrontato i codici sorgenti di OpenOffice.org e LibreOffice, quantificando in “svariati milioni di linee di codice” la differenza esistente fra i due progetti e descrivendo un trend in salita.
OOo e LibreOffice cominciano a essere molto, molto diversi tra loro, dice Meeks, LibreOffice ha eliminato già una buona parte di codice “legacy” ancora presente in OOo come codice specifico per il sistema operativo vintage OS/2 e i riferimenti al database proprietario Adabas che erano parte della iterazione commerciale di OOo (StarOffice). Talmente diversi, OOo e LibreOffice, che presto gli sviluppatori dovranno decidere con oculatezza quali caratteristiche convertire dal primo progetto (ora gestito da Apache Software Foundation ) al secondo.
Alfonso Maruccia