Tutta la stizza dei curatori del Jeu de Paume , in seguito alla sospensione per 24 ore dell’account in blu del museo parigino. Una fotografia di nudo artistico ha infatti provocato l’immediata reazione dei responsabili di Facebook, pronti a bloccare la pagina social del museo per la violazione delle policy contenute nello Statement of Rights and Responsibilities della stessa piattaforma californiana.
L’immagine incriminata – una donna distesa a seno nudo in una fotografia dell’artista Laure Albin Guillot – è stata inclusa in una speciale retrospettiva organizzata dal Jeu de Paume al centro di Parigi. Troppo esplicita per le policy di Facebook , l’opera di Guillot ha provocato la sospensione temporanea dell’account in blu del museo transalpino.
Pronta la replica dei curatori francesi, già “colpevoli” di aver pubblicato altre immagini di nudo degli artisti Willy Ronis e Manuel Alvarez Bravo . In caso di ulteriori ramanzine da parte di Facebook, il museo Jeu de Paume potrebbe decidere di disattivare il suo account sul social network di Menlo Park . “Nulla di pornografico in queste immagini – si legge in un sintetico comunicato – Crediamo che questi nudi abbiano invece un alto valore artistico”.
In un recente intervento degli attivisti di European Digital Rights (EDRI) si denuncia come il Parlamento Europeo sia pronto alle votazioni per l’adozione di una risoluzione contro la proliferazione di materiale pornografico, basato su stereotipi di genere. Toccherebbe alle società private come ad esempio Facebook il compito di sorvegliare il web . Ma cosa succederà nei casi come quello che ha coinvolto il Jeu de Paume ? Gli stessi attivisti si sono dunque chiesti quale sarà la differenza tra un seno pruriginoso e uno votato al servizio dell’arte.
Mauro Vecchio
Fonte immagine: Facebook, la foto è stata parzialmente oscurata