Google ha risposto picche, sottolineando come non possa rimuovere determinati risultati dalle sue ricerche, a meno che non si tratti di contenuti illeciti o di evidenti violazioni delle linee guida per i webmaster . Un portavoce di BigG ha così spento le infiammate speranze del senatore statunitense Rick Santorum, nuovo volto repubblicano delle prossime elezioni presidenziali.
Nel mirino di Santorum erano infatti finiti gli algoritmi del motore di ricerca made in Mountain View , rei di aver permesso la scalata del sito satirico spreadingsantorum.com . Un’idea del popolare blogger Dan Savage, adirato per alcune dichiarazioni rilasciate dallo stesso Santorum sulla comunità omosessuale in terra statunitense.
Il sito spreadingsantorum.com era così riuscito ad arrivare in testa ai risultati di Google, addirittura prima del sito ufficiale del senatore repubblicano. Per spingere lo spazio satirico era stata messa in piedi una pratica nota come Googlebombing , nata per influenzare artificiosamente il ranking sul search in G .
Cercando la parola Rick Santorum – o semplicemente Santorum – si ottiene così un’associazione irripetibile tra il politico statunitense e un’esplicita pratica sessuale . Santorum si era scagliato contro Google, reo di aver permesso una pratica immonda per un’azienda dal business planetario. L’azienda di Mountain View non interverrà per alterare la visibilità di spreadingsantorum.com .
Mauro Vecchio