A rivelarlo è stata una recente ricerca condotta dagli analisti di Comscore: il 31 per cento degli annunci pubblicitari online viene totalmente ignorato dagli utenti . Inserzioni regolarmente pagate dai vari brand, che si ritroverebbero tra le mani veri e propri banner fantasma.
Stando ai dettagli dello studio di Comscore, i netizen avrebbero la frequente abitudine di effettuare lo scrolling delle pagine prima dell’effettivo caricamento di un banner pubblicitario. A volte sarebbe invece un problema degli stessi annunci reindirizzati verso pagine web ignorate dagli utenti .
Ma i problemi non finiscono qui. Secondo Comscore, fino al 15 per cento delle inserzioni finirebbe nelle aree geografiche sbagliate . Come suggerire ad un netizen dell’Arizona di acquistare capi d’abbigliamento per la neve. Più del 70 per cento delle campagne pubblicitarie prevederebbe l’accostamento di un determinato banner a prodotti “non sicuri”.
C’è chi ha tuttavia consigliato di prendere lo studio con le classiche pinze. Comscore ha infatti sfruttato i dati per annunciare la sua soluzione Validated Campaign Essentials , un sistema di misurazione olistica per calcolare l’effettivo raggio d’azione di una campagna pubblicitaria online.
Pare comunque che i social network possano costituire un ecosistema più che efficace per i grandi signori dell’advertising. Uno studio condotto dagli analisti di Gigya ha sottolineato come gli utenti di Facebook, Twitter e compagnia restino il 50 per cento del tempo in più sui vari siti raggiunti a mezzo social network .
Mauro Vecchio