Di streaming, diritti e canzonette

Di streaming, diritti e canzonette

Un giudice di New York ha rigettato l'esoso tariffario delle royalty imposto da ASCAP a servizi di streaming musicale come quelli di Yahoo! e RealNetworks. E il download non è una pubblica performance
Un giudice di New York ha rigettato l'esoso tariffario delle royalty imposto da ASCAP a servizi di streaming musicale come quelli di Yahoo! e RealNetworks. E il download non è una pubblica performance

Si tratta di una sentenza che potrebbe modificare in maniera significativa i meccanismi di pagamento delle royalty da parte di innumerevoli siti legati allo streaming musicale. Una corte d’appello di New York ha infatti stabilito che le pretese economiche della American Society of Composers, Authors and Publishers (ASCAP) sono decisamente elevate.

Al centro delle attenzioni del giudice, una precedente sentenza che aveva autorizzato un particolare metodo di calcolo delle royalty relativo alla distribuzione in streaming di brani musicali. ASCAP – che rappresenta attualmente gli interessi di circa 400mila artisti – aveva illustrato il suo esoso tariffario a due servizi nello specifico, quelli di Yahoo! e RealNetworks .

Ma lo stesso calcolo di ASCAP si era basato in sostanza sull’intero ammontare dei ricavi delle due società, non sullo specifico flusso in entrata derivante dai servizi di streaming. In primo grado, un giudice aveva autorizzato una trattenuta pari al 2,5 per cento , appannaggio di ASCAP per la trasmissione di milioni di canzoni appartenenti ai suoi autori.

La tariffa era stata considerata assurda da Yahoo! e RealNetworks, che avevano fatto ricorso in appello. Un giudice di New York ha ora parlato di un metodo di calcolo irragionevole e impreciso, basato su una stima esagerata delle entrate derivanti dallo streaming musicale dei due player . Peraltro, è dal 2008 che Yahoo! ha smantellato il suo servizio musicale online.

Il tribunale newyorchese si è poi espresso su un’altra questione, sempre sollevata da ASCAP. La riproduzione online – anche il download – delle canzoni non può essere considerata una pubblica performance , dunque non soggetta agli attuali meccanismi di pagamento delle royalty. ASCAP pare ora intenzionata a contestare la decisione del giudice.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
30 set 2010
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