Di usi legittimi e trilioni di dollari

Di usi legittimi e trilioni di dollari

Pubblicato un nuovo report commissionato dai vertici di CCIA: l'economia basata sul fair use avrebbe generato profitti stellari. Offrendo lavoro a 17 milioni di cittadini a stelle e strisce. Tutto basato sulle eccezioni al diritto d'autore
Pubblicato un nuovo report commissionato dai vertici di CCIA: l'economia basata sul fair use avrebbe generato profitti stellari. Offrendo lavoro a 17 milioni di cittadini a stelle e strisce. Tutto basato sulle eccezioni al diritto d'autore

Cifre astronomiche, calcolate dagli analisti di Capital Trade Incorporated per conto della Computer & Communications Industry Association (CCIA), l’associazione statunitense che tutela gli interessi dei grandi player del mercato delle telecomunicazioni e dell’IT. Numeri imponenti, successivamente raccolti in un dettagliato report sull’effettivo contributo economico di quel particolare settore industriale che mette a frutto il fair use .

Produttori di elettronica di consumo, società di sviluppo software, motori di ricerca . Sono solo alcuni dei protagonisti statunitensi del cosiddetto uso legittimo dei contenuti protetti dal copyright, che hanno deciso di basare parte del proprio business sulle varie eccezioni al più rigido diritto d’autore. Una scelta rivelatasi ad oggi vincente, soprattutto perché fare leva sul fair use pare aver permesso una migliore tenuta economica in tempi di crisi globale .

Stando alle cifre snocciolate da Capital Trade , i ricavi complessivi generati dal 2002 al 2009 sono passati da 3,4 a 4,5 trilioni di dollari, con un picco di quasi 5 trilioni nel 2010 . Le varie società che basano il proprio business sul fair use avrebbero dato lavoro a circa 17 milioni di persone, praticamente un posto su otto nell’intero mercato statunitense . I profitti di queste stesse aziende avrebbero ormai sfiorato il 17 per cento del Gross Domestic Product – nostro PIL – a stelle e strisce.

Come sottolineato dallo stesso CEO di CCIA Ed Black, si tratterebbe di dati da analizzare con estrema attenzione: l’intera economia basata sul fair use rappresenterebbe una realtà significativa sul mercato nazionale. La tutela dell’uso legittimo dei contenuti dovrebbe inoltre costituire una sezione fondamentale del famigerato PROTECT IP Act (PIPA) , la nuova legge-crociata contro i famigerati mercati online del P2P. Il fair use garantirebbe così innovazione, posti di lavoro e soprattutto tanti fruscianti dollari.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
14 lug 2011
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