Hanno unito i rispettivi sforzi progettuali, al lavoro su un reattore nucleare delle dimensioni di una comune valigia . NASA e Department of Energy (DOE) sembrano così decisi ad accantonare momentaneamente l’energia solare, almeno per le prossime spedizioni su Marte come sul suolo lunare.
“La grande differenza tra un reattore solare e uno nucleare è che quest’ultimo può produrre energia in qualsiasi ambiente”, ha spiegato James Werner del National Laboratory presso il DOE. L’energia nucleare sembra dunque preferibile per una questione di migliore performance in ambienti bui o cavernosi .
Lo stesso Werner ha sottolineato come un sistema energetico a fissione possa generare almeno 40 kilowatt sul territorio lunare , praticamente la quantità d’energia necessaria ad alimentare un gruppo di 8 abitazioni sulla Terra. Sempre secondo i vertici del DOE, i sistemi a fissione sarebbero attualmente sicuri e convenienti, soprattutto se contenuti in piccoli reattori.
Nel frattempo, i ricercatori NASA presso lo Space Food Systems Laboratory di Houston hanno parlato di astronauti-agricoltori dello spazio, ovvero capaci di coltivare su Marte pomodori e lattuga. Una novità ambiziosa che potrebbe spezzare il problema del razionamento del cibo a bordo di shuttle e stazioni spaziali.
Stando alla visione offerta dal team legato al Johnson Space Center , gli astronauti potranno contare su sistemi biorigeneranti che trasformerebbero gli habitat marziani in campi da seminare a grano o fragole .
Mauro Vecchio