Il tempo delle indiscrezioni è finito: al Blizzard Entertainment Worldwide Invitational di Parigi dello scorso 28 giugno, la software house genitrice delle pluripremiate saghe videoludiche di Warcraft, Stacraft e dell’ultimo fortunato World of Warcraft, ha confermato di essere tornata a uno dei suoi amori di sempre. Quel Diablo che ha venduto complessivamente, dal 1997 a oggi, 17 milioni di copie .
Diablo III è in lavorazione e, per quanto Blizzard non abbia fornito alcuna data di distribuzione ufficiale, non dovrebbe mancare troppo alla commercializzazione considerando che è già in circolazione un filmato delle fasi in-game della durata di 20 minuti. Pochi i dubbi sul fatto che ancora una volta, come successo negli anni novanta prima e a inizio millennio poi, il gioco contribuirà a dare un nuovo significato al genere “action role-playing game” .
Le vicende narrate in Diablo III sono ambientate per l’ennesima volta nel mondo gotico-fantastico di Sanctuary , ma si svolgono 20 anni dopo quelle di Diablo I e Diablo II : i tre Mali Primevi, Diablo, Mephisto e Baal, sono stati sconfitti da un manipolo di eroi che ha pagato con la pazzia il prezzo di onore e gloria, ma nuovi segnali del risveglio delle forze demoniache riemergono dalla città di Tristram e dalla Cattedrale, il luogo profanato da Diablo da cui tutto ha avuto origine.
Il giocatore vestirà i panni di una nuova genìa di guerrieri, alchimisti e stregoni esperti di arti proibite e arcane, e potrà rivisitare il territorio costantemente brumoso e miasmatico di Sanctuary riprodotto in un nuovo motore grafico tridimensionale al passo coi tempi, con tanto di engine per la fisica Havok, effetti di luce altamente spettacolari e la possibilità di danneggiare l’ambiente di gioco.
Gli sviluppatori garantiscono che il passaggio al 3D puro lascerà inalterate le caratteristiche esclusive della saga , incluse la rappresentazione isometrica del mondo, le orde illimitate di demoni da contrastare, l’ultra-violenza sanguinaria degli scontri e un’atmosfera unica e ad alta tensione da respirare a ogni passo.
Senza dimenticare l’auspicabile disponibilità di una componente in single-player altrettanto coinvolgente e divertente di quella in multi-player , vero marchio di fabbrica del franchise Diablo da 10 anni a questa parte: proprio con Diablo I è stata aperta la rete Battle.Net , che ancora oggi offre supporto al gioco on-line a titoli che vanno dal suddetto Diablo I (classe 1997) a World of Warcraft.
Spettacolarità, azione e coinvolgimento: queste dovrebbero essere ancora una volta le parole chiave di quello che si prospetta come l’ennesimo hit della software house californiana. Che ha fatto sapere di stare sviluppando Diablo III con in mente l’obiettivo di farlo girare su un numero sufficientemente vasto di sistemi: via dunque il requisito obbligatorio delle librerie grafiche DirectX 10 – feature esclusiva di Windows Vista – e focalizzazione (a quanto pare esclusiva) sulle piattaforme Windows e Mac OS X, con le console tagliate fuori dai piani di distribuzione attualmente annunciati.
Diablo III avrà tutte le caratteristiche hi-tech tanto care ai videogiocatori più giovincelli, senza però lasciare appiedati i vecchi fan della saga: chi è aduso a dungeon e quest nei territori infernali non potrà certo rimanere indifferente alla notizia del ritorno dell’Anziano Deckard Cain , l’ultimo degli stregoni Horadrim, e alla visione dell’ arcangelo Tyrael bardato di tutto punto per la battaglia che dà il benvenuto sulla pagina web ufficiale del gioco.
In attesa di conoscere ulteriori dettagli sul gameplay – incluse le classi di personaggio disponibili oltre alle già annunciate “Barbarian” e “Witch Doctor” – non rimane dunque che godersi gli screenshot e i filmati resi finora disponibili da Blizzard.
Alfonso Maruccia