Anche il mondo della scuola negli ultimi mesi ha dovuto reinventarsi, riorganizzarsi, trovare un nuovo assetto in tempi rapidi per non interrompere l’attività di studenti e insegnanti durante il difficile periodo della crisi sanitaria. La corsa all’adozione di strumenti per la didattica a distanza ha fatto segnare una brusca impennata nell’utilizzo delle piattaforme dedicate, alcune delle quali ottimizzate dai rispettivi team di sviluppo proprio per rispondere a questo tipo di esigenza. La ricerca pubblicata oggi da INDIRE (link al report completo a fondo articolo) mette in evidenza tra le altre cose i servizi maggiormente impiegati.
e-learning: Registro Elettronico e Google Meet su tutti
La classifica è quella visibile qui sotto, compilata chiamando in causa 3.774 fruitori. Il Registro Elettronico rimane lo strumento a cui addetti ai lavori e alunni si sono rivolti più frequentemente, complice anche una familiarità già acquisita prima dell’emergenza. Tra le altre soluzioni domina Google Meet grazie anche al lavoro svolto dal gruppo di Mountain View per renderlo a misura di e-learning. Seguono la tradizionale posta elettronica, WhatsApp, Classroom (anche in questo caso fornito da bigG) e Zoom. Ben più distaccate le alternative Microsoft Teams e Cisco Webex.
Come si può intuire dalle percentuali in molti casi diversi strumenti sono stati utilizzati in contemporanea e con molteplici finalità: ad esempio uno per le lezioni online in diretta e un altro per assegnare i compiti da svolgere in autonomia o ancora per la condivisione del materiale.
Interessante anche quanto riportato in quest’altra immagine che analizza i criteri tenuti in considerazione per la scelta delle tecnologie. Se spesso la decisione è stata presa dagli istituti, in alcuni casi sono state abitudini già acquisite o proposte giunte dai singoli ad aver avuto la meglio.
È forse questa la fotografia più fedele di una situazione emergenziale manifestatasi in modo improvviso e che ha comprensibilmente colto un po’ tutto il sistema scuola impreparato. Alla luce dell’esperienza maturata e con l’auspicio che non sia più necessario dover far fronte a un contesto simile, confidiamo che chi di dovere possa far tesoro di quanto accaduto per migliorare il processo formativo facendo leva sull’innovazione, anche in assenza di una necessità incombente dettata dalla crisi.