Per capire quanto sia potenzialmente importante l’annuncio di Meta è necessario considerarlo da una prospettiva ampia, che non prenda in esame esclusivamente l’adozione di un nuovo nome per l’impero di Mark Zuckerberg. L’intenzione, a conti fatti, è quella di creare una piattaforma ancora più grande, estesa e caratterizzata dal dono dell’ubiquità, che sappia fondere il mondo reale e quello digitale, andando ben oltre i confini del territorio social entro i quali Facebook ha costruito e consolidato la propria fortuna. Troverà posto in questa visione anche il progetto Diem?
Come Diem (ex Libra) rientra nella visione di Meta
Per chi non ne fosse a conoscenza, si tratta dell’iniziativa messa in campo ormai un anno e mezzo fa, fortemente sostenuta fin dal primo momento dall’azienda e in principio nota come Libra. Ancora una volta, si è passati a un nuovo nome e a nuova prospettiva, anche per cancellare con un colpo di spugna un’accoglienza tutt’altro che calorosa: non più una criptovaluta né una stablecoin, ma qualcosa di più simile a un circuito per la gestione dei pagamenti e per i trasferimenti di denaro tra utenti.
Se, come vuole Zuckerberg, entro pochi anni per tutti noi sarà la norma incontrarsi nel metaverso ancor prima che in ufficio o in piazza (quella vera con i sampietrini), non è difficile immaginare in che modo Diem si possa incastonare in questa visione. Quella messa in cantiere a Menlo Park è un’opera che, non fatichiamo a immaginare, fungerà anche da piattaforma su cui alimentare le ambizioni della società nell’ambito Fintech. Il potenziale in termini di business è indubbio.
Facebook Meta gioca un ruolo attivo all’interno del progetto con Novi (ex Calibra, altro cambio di nome), appellativo che identifica sia il wallet sviluppato per gestire l’asset sia la sussidiaria del gruppo che se ne occupa.