La clamorosa vicenda DigiNotar sembra dunque arrivata al suo epilogo naturale: colpita a morte da un clamoroso attacco che ha comportato la compromissione di centinaia di certificati SSL per la navigazione sicura sul web, la certificate authority (CA) olandese dichiara bancarotta.
DigiNotar non è riuscita a risollevarsi dalle polemiche e dalle accuse di incompetenza sollevate dopo la scoperta della breccia nei suoi server, e d’altronde aveva sempre avuto ben poco margine di manovra: l’indagine del governo olandese sull’accaduto aveva individuato server non sicuri, password deboli e assoluta mancanza di software antivirale sulle macchine interne all’infrastruttura informatica della società.
Una azienda che fa della sicurezza digitale il suo business non può sopravvivere se i server cadono e i malintenzionati rubano tutto quello che c’è da rubare: Vasco Data Security International , società statunitense a cui la sussidiaria europea appartiene, dice di essere impegnata a valutare i danni provocati dall’intrusione e di voler fornire quanto prima una stima delle perdite effettivamente subite da DigiNotar.
“Sebbene siamo rattristati da questa azione e dalle circostanze che l’hanno giustificata – dice ancora Vasco – saremmo lieti di ricordare ai nostri clienti e investitori che l’incidente non ha alcun impatto sulla tecnologia di autenticazione base di Vasco”.
Alfonso Maruccia