Le più importanti associazioni statunitensi non profit per la salvaguardia dei diritti dei cittadini – e nello specifico degli utenti Web – hanno avviato una campagna per la “libertà digitale”. Digital Freedom è un esempio evoluto di ciò che le comunità responsabili possono realizzare in un contesto democratico. Coalizzarsi, collaborare e partecipare ad un’azione di pressione nei confronti di un Governo per ottenere il rispetto delle libertà sancite dalla Costituzione. In questo caso si tratta di cercare di ristabilire un equilibrio fra le esigenze della comunità digitale e quelle delle istituzioni – o forse bisognerebbe dire delle grandi corporation.
EFF , Public Knowledge , Consumer Electronics Association , Media Access Project e altre associazioni hanno deciso di scendere in prima linea per sostenere questa causa, partendo dall’assunto che la libertà di creazione e di condivisione del proprio lavoro è un diritto che deve essere protetto e salvaguardato. La campagna Digital Freedom nasce per difendere la comunità digitale dai soprusi e dalle norme legislative declinate alla pura e semplice filosofia della restrizione .
La novità più interessante è che l’iniziativa si affida totalmente agli strumenti democratici, quindi all’invio di petizioni e alla creazione di gruppi di pressione politica. Gli utenti, connettendosi con il sito ufficiale, hanno a disposizione un efficiente motore di ricerca che permette di disporre di tutti gli indirizzi governativi e dei media per inoltrare via mail o posta ordinaria la propria petizione. Allo stesso tempo è possibile accedere ad ogni tipo di informazione che riguarda l’attività parlamentare, le leggi in discussione, i voti… insomma, qualsiasi operazione (ufficiale) in corso nei palazzi della politica.
Il core-think di Digital Freedom è che le nuove tecnologie sono essenziali per la creatività e l’innovazione del paese. L’idea è che le major discografiche e cinematografiche stiano violando le libertà dei cittadini , per il timore che i loro modelli di business – storicamente consolidati – possano volgere al termine. Secondo le associazioni, l’azione in atto ha raggiunto livelli devastanti, con un accerchiamento che sfrutta tribunali e sedi della politica. L’obiettivo del gotha finanziario è chiaro: mettere fuori legge le tecnologie digitali e i dispositivi che permettono agli individui di godere della musica e dei video in totale libertà.
“Tu hai il diritto di essere diverso” e “Rompi le catene” sono i claim simbolo di questa iniziativa. Il valore del senso di community è prioritario, tanto più che sono disponibili banner da posizionare sul proprio sito e strumenti per agevolare il confronto online.
La pagina ufficiale di Digital Freedom mostra un adulto, un giovane e una donna. Uno sviluppatore con le mani legate, un video-maker con nastro adesivo sulla bocca e un utente di lettore MP3 con una busta di carta sulla testa (vedi foto). Questo, secondo le associazioni, è il presente, ma Digital Freedom vuole lottare affinché non diventi un destino .
Dario d’Elia