Il Parlamento europeo ha approvato il Digital Markets Act (Legge sui mercati digitali) a metà dicembre. Secondo il Financial Times, Google ha avviato una vasta campagna di lobbying per cercare di ottenere alcune modifiche, in quanto l’entrata in vigore della legge potrebbe avere conseguenze negative per i suoi profitti.
DMA: Google gioca l’ultima carta
Il Digital Markets Act (DMA) stabilisce vari obblighi e divieti per i cosiddetti “gatekeeper”, ovvero le Big Tech che occupano una posizione dominante in specifici mercati: social network, motori di ricerca, sistemi operativi, pubblicità online, cloud computing, condivisione di video, browser, assistenti virtuali e smart TV. Sono considerati gatekeeper le aziende con almeno 8 miliardi di euro di fatturato annuo, una capitalizzazione di mercato di 80 miliardi di euro e un servizio disponibile in almeno tre paesi europei con almeno 45 milioni di utenti finali al mese e oltre 10.000 utenti commerciali.
La legge prevede, ad esempio, l’obbligo di ottenere un consenso esplicito dagli utenti per l’uso dei loro dati a scopo pubblicitario, l’interoperabilità dei servizi e la possibilità di rimuovere le app preinstallate sui dispositivi. È chiaro che l’adozione delle nuove norme da parte dei paesi europei avrebbe un impatto significativo sul business di Google.
L’azienda di Mountain View ha quindi avviato un’attività di lobbying per cercare di rendere meno efficaci alcune parti del DMA. Secondo il Financial Times, diversi politici hanno ricevuto “pressioni” attraverso email, post sui social o inviti diretti. In base a quanto riportato nel Registro dei rappresentanti di interessi, Google ha investito circa 6 milioni di euro nel 2020 per le suddette attività.
L’azienda di Mountain View ha dichiarato:
Pensiamo che le persone in Europa dovrebbero poter godere dei migliori servizi che Google può creare. È chiaro che alcune delle proposte nel DMA e nel DSA ci riguardano direttamente e avranno un impatto sul modo in cui innoviamo i nostri prodotti in Europa. Ci preoccupiamo di trovare il giusto equilibrio e sappiamo che anche i nostri utenti e clienti si preoccupano. Come molti altri, ci siamo impegnati in modo aperto e costruttivo con i responsabili politici durante tutto il processo legislativo per esprimere il nostro punto di vista.