Digital Markets Act: tutte le novità dei gatekeeper

Digital Markets Act: tutte le novità dei gatekeeper

Ecco tutte le novità introdotte da Apple, Alphabet, Microsoft, Meta, ByteDance e Amazon per rispettare il Digital Markets Act a partire dal 7 marzo.
Digital Markets Act: tutte le novità dei gatekeeper
Ecco tutte le novità introdotte da Apple, Alphabet, Microsoft, Meta, ByteDance e Amazon per rispettare il Digital Markets Act a partire dal 7 marzo.

Ieri sono scaduti i termini per adeguarsi al Digital Markets Act (DMA) in Europa. A partire da oggi viene applicata la nuova legge che prevede una serie di obblighi e divieti per i cosiddetti gatekeper, ovvero Apple, Alphabet (Google), Microsoft, Meta, ByteDance (TikTok) e Amazon. Ecco in dettaglio le novità annunciate dalle sei aziende per evitare sanzioni fino al 20% delle entrate globali annuali.

Apple

Apple è l’azienda che ha dovuto effettuare più modifiche ai suoi servizi (iOS, App Store e Safari) per rispettare il DMA. Le novità sono disponibili a partire da iOS 17.4.

Gli sviluppatori possono distribuire le app da store alternativi e utilizzare un metodo di pagamento di terze parti. Gli utenti possono scegliere il browser predefinito, che non deve più usare il motore di rendering di Safari (WebKit). Infine, le app di pagamento possono accedere al chip NFC per sfruttare la modalità contactless.

Apple ha però ricevuto numerose critiche, in particolare sulla nuova Core Technology Fee, che Spotify considera una vera estorsione. Epic Games voleva rilasciare uno store per iOS, ma l’azienda di Cupertino ha chiuso il suo account sviluppatore (ripristinato l’8 marzo 2024).

Alphabet

Alphabet è l’azienda con il maggior numero di servizi che sono interessati dal DMA: Android, Chrome, Google Search, Play Store, Maps, Shopping, YouTube e Ads. L’azienda di Mountain View ha comunicato le novità in tre occasioni, due a metà gennaio e una all’inizio di marzo.

Su Android gli utenti vedranno un nuovo “choice screen” per la scelta del browser predefinito durante la configurazione iniziale del dispositivo. È inoltre possibile scegliere se condividere o meno i dati tra i vari servizi, rinunciando ad alcune funzionalità. Il motore di ricerca mostrerà maggiori risultati dei siti concorrenti, tra cui quelli di comparazione per hotel, voli e shopping.

Gli sviluppatori potranno usare un metodo di pagamento di terze parti (esclusivo o affiancato a quello di Google), ottenendo uno sconto sulla commissione per gli acquisti in-app (3% e 4% rispettivamente). È possibile anche inserire link per portare gli utenti su siti esterni, ma Google chiede ugualmente il pagamento di una commissione.

Microsoft

I servizi di Microsoft interessati sono Windows e LinkedIn. Le principali novità riguardano il sistema operativo. Gli utenti possono disinstallare diverse app, tra cui Edge, Cortana e Foto. Windows Search è stato separato da Bing, quindi è possibile aprire i risultati in un altro motore di ricerca. L’interoperabilità verrà estesa anche ai widget (si potrà aggiungere un altro browser per visualizzare le news).

Meta

Meta ha annunciato novità per i sei servizi designati dalla Commissione europea, ovvero Facebook, Instagram, WhatsApp, Messenger, Marketplace e Ads. La più importante riguarda l’interoperabilità dei servizi di messaggistica. Gli utenti potranno scegliere (opt-in) se ricevere messaggi da terze parti (ad esempio Telegram). Le conversazioni verranno protette dal protocollo Signal.

ByteDance

ByteDance ha comunicato che rispetterà il DMA attraverso la portabilità dei dati di TikTok. Gli utenti potranno trasferire i loro dati su altri servizi, mentre gli sviluppatori potranno portare post e follower da TikTok alle loro app con il permesso degli utenti.

Amazon

Amazon deve rispettare il DMA con il suo marketplace e l’advertising. Le novità annunciate finora riguardano solo le inserzioni pubblicitarie. L’azienda di Seattle chiede agli utenti il consenso per usare le informazioni personali a scopo pubblicitario.

Non ci sono ancora dettagli relativi al marketplace. In base al DMA, Amazon non può dare una corsia preferenziale ai suoi prodotti (ad esempio nei risultati delle ricerche) e sfruttare i dati degli utenti per ostacolare la concorrenza.

Apple, Meta e ByteDance hanno presentato appello contro la decisione di inserire App Store, Messenger, Marketplace e TikTok tra i “Core Service Platform”. In attesa della risposta da parte del tribunale sono obbligate a rispettare la legge.

Fonte: The Verge
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Pubblicato il
7 mar 2024
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