Come anticipato a dicembre, nella sessione plenaria di ieri il Parlamento europeo ha approvato il testo del Digital Services Act (Legge sui servizi digitali) con 530 voti favorevoli, 78 contrari e 80 astensioni. Ora verrà avviata la fase negoziale con i paesi membri, attraverso il Consiglio dell’Unione europea, per ottenere la versione finale della legge.
DSA: obblighi per le piattaforme online
Il Digital Services Act è stato proposto dalla Commissione europea insieme al Digital Markets Act (Legge sui mercati digitali). L’obiettivo della legge è regolamentare le piattaforme digitali attraverso una serie di obblighi che consentono di proteggere i diritti dei consumatori, promuovendo allo stesso tempo la competitività all’interno del mercato unico.
Il DSA prevede innanzitutto un meccanismo “notice and action” (notifica e azione), in base al quale gli hosting provider devono eliminare prodotti, servizi o contenuti illegali nel minor tempo possibile, dopo aver ricevuto la segnalazione. Le notifiche dovranno essere trattate “in modo non arbitrario e non discriminatorio e nel rispetto dei diritti fondamentali, compresa la libertà di espressione“.
Le piattaforme di grandi dimensioni sono soggette ad obblighi aggiuntivi, come l’implementazione di misure specifiche per contrastare la diffusione di contenuto nocivi e di fake news. La legge richiede inoltre maggiore trasparenza sul funzionamento degli algoritmi che suggeriscono i contenuti (video, prodotto, notizia e altri).
Queste sono le principali modifiche apportate al testo della Commissione europea:
- esentare micro e piccole imprese da alcuni degli obblighi previsti dalla legge
- maggiori informazioni sull’uso dei dati degli utenti per le pubblicità mirate
- divieto di usare tecniche di targeting che rivelano i dati personali di minori e individui vulnerabili a scopo pubblicitario
- possibilità di chiedere un risarcimento per eventuali danni derivanti dal mancato rispetto degli obblighi
- divieto di usare tecniche ingannevoli per influenzare il comportamento degli utenti
- obbligo per le piattaforme di grandi dimensioni di offrire almeno un sistema di raccomandazione non basato sulla profilazione
- rispetto della libertà di espressione e del pluralismo dei media
- diritto di utilizzare e pagare per i servizi digitali in modo anonimo
I garanti della privacy europei hanno espresso alcune perplessità sulle due leggi, mentre Google cerca di convincere i politici ad introdurre modifiche prima dell’entrata in vigore prevista nel 2023.