A partire dall’1 novembre gli inserzionisti britannici che desiderano acquistare advertising nel circuito gestito da Google saranno chiamati a un esborso economico aumentato del 2%. La decisione è stata presa dal gruppo di Mountain View con l’obiettivo di coprire i costi legati all’introduzione della Digital Tax nel Regno Unito.
Google: la Digital Tax la pagheranno gli inserzionisti
In vigore dal mese di aprile, ci si aspetta porti nelle casse di Sua Maestà fino a 500 milioni di sterline ogni anno, provenienti non solo da bigG, ma anche dagli altri motori di ricerca, social network e marketplace online che generano profitti all’interno del territorio UK: chiamate dunque in causa realtà come Twitter, Facebook e Amazon solo per fare alcuni esempi. Un cambiamento che riguarderà anche altri paesi, a partire da Austria e Turchia come si legge nel breve comunicato (di seguito in forma tradotta) diffuso dalla società.
I Regulatory Operating Costs vengono aggiunti a causa di un incremento significativo della complessità e delle spese necessarie per operare in modo conforme alle regole in Turchia. In Austria e nel Regno Unito la tassa sui servizi digitali (DST) è determinata dalla nuova imposta sui servizi digitali in quei paesi.
La questione terrà banco in un futuro non troppo lontano anche nel resto d’Europa: paesi come Italia, Francia e Spagna sono impegnati in prima fila per introdurre una Digital Tax continentale entro la fine dell’anno, nonostante le trattative con le autorità d’oltreoceano su questo fronte si siano bruscamente interrotte nell’ultimo periodo.