Troppo spesso accade che di fronte ad un cambiamento di natura tecnologica ci si trovi a fare i conti con sigle che la maggior parte dell’utenza non conosce, non è in grado di identificare e non è in grado di metabolizzare nel momento in cui si attrezza. Al netto di una piccola percentuale di appassionati e fermi conoscitori della tecnologia e degli standard, infatti, resta una gran parte di utenza che ha il semplice desiderio di sedersi e accendere la tv con il proprio telecomando, senza il dovere di sapere cosa succede dietro le quinte dell’innovazione. Tra le sigle che molti potrebbero trovarsi di fronte in questi mesi di cambio del decoder o della tv, appare sicuramente il più noto DVB-T2, ma anche il meno comune DVB-S2. Le due sigle, però, viaggiano in parallelo e non vanno confuse poiché relative a due contesti differenti.
DVB-T2 e DVB-S2
La differenza tra i due standard sta nel fatto che il DVB-T2 è relativo al Digitale Terrestre, mentre il DVB-S2 è relativo al Digitale Satellitare. Due contesti e due reti di trasmissione differenti, quindi, per esigenze complementari correlate a contesti di diversa natura.
Così il MISE definisce i due standard:
- DVB-T2 (Digital Video Broadcasting Terrestrial 2)
“Il DVB-T2 (Digital Video Broadcasting – Second Generation Terrestrial) è lo standard di ultima generazione per le trasmissioni sulla piattaforma del digitale terrestre. Rispetto all’attuale, il nuovo standard consentirà un miglioramento della qualità visiva, dell’alta definizione ed il rilascio delle frequenze in banda 694-790 MHz (la cosiddetta “banda 700”, per i servizi mobili 5G). Con il DVB-T2 cambierà anche lo standard di codifica del segnale che avverrà tramite il supporto HEVC Main10 (High Efficiency Video Coding)“. - DVB-S2 (Digital Video Broadcasting Satellite 2)
“Il DVB-S2 (Digital Video Broadcasting Satellite 2) è il nuovo standard di trasmissione televisiva satellitare di seconda generazione. Il cambiamento quindi, coinvolgerà tutti coloro che utilizzano il satellite per guardare le trasmissioni televisive. Con il nuovo standard, elaborato per la trasmissione in HD e 4k, il sistema di compressione e codifica MPEG-2 viene definitivamente abbandonato e sostituito dai successivi MPEG-4 o superiori. Al momento del passaggio al DVB S2, per continuare a guardare i canali Rai e Mediaset sarà necessario utilizzare una CAM certificata tivùsat e accedere alla piattaforma satellitare gratuita. Il principale cambiamento per gli utenti sarà il fatto che non esisteranno più le versioni a “bassa risoluzione” dei canali, ma questi ultimi potranno essere visti almeno in HD“.
Lo switch-off del DVB-T2 è iniziato nel mese di ottobre 2021 e proseguirà gradualmente fino a inizio 2023: “a partire da gennaio 2023 verrà attivato lo standard DVBT-2 a livello nazionale. Per continuare a vedere tutta l’offerta televisiva, sarà necessario essere dotati di apparati conformi con il nuovo standard di trasmissione DVB-T2 e con il relativo sistema di codifica HEVC Main10“.
Lo switch-off del DVB-S2 è iniziato a fine 2020 e proseguirà per tutto il 2021: “Gli utenti dovranno quindi verificare che il proprio tv o decoder supportino il formato HD e soltanto coloro che possiedono un TV o un decoder con formato SD dovranno sostituire il proprio apparato per continuare a visualizzare i canali che, quando verranno trasmessi con il nuovo sistema di codifica, saranno visibili solo in alta definizione”
Sebbene le sigle similari possano parzialmente trarre in inganno, in realtà la scelta è precisa: in entrambi i casi è caratterizzata l’evoluzione di uno standard precedente che porta ad una maggior efficienza di trasmissione, potendo così contemplare l’alta definizione e migliorando in modo sostanziale la qualità di visione.
Quale decoder?
Nella scelta del decoder da acquistare per adattare la propria tv alla ricezione della nuova generazione del Digitale, non è necessario conoscere nel dettaglio i due standard: la semplice conoscenza della sigla può orientare all’acquisto sia di decoder DVB-T2, sia di decoder DVB-S2 che di decoder in grado di contemplare entrambi i fronti. La differenza sarà invece a livello di antenna, poiché rappresenta il vero snodo differenziale tra le due reti ed i due standard.
Un esempio di decoder ambivalente, valido per ogni occasione (e già disponibile a prezzo scontato) è il “Piccollino S2+T2“, che in pochi euro ha tutto quel che serve per la piena gestione dei canali basati sulla nuova generazione del Digitale.
Il digitale satellitare è in alcuni casi necessario (ad esempio sui camper) ed in alcuni casi utile a risolvere situazioni di scarsa ricezione. Due alternative valide, insomma, profondamente diverse a livello di rete, ma del tutto simili nel momento in cui ci si siede e si aziona il proprio telecomando per rilassarsi nel tempo libero.