Continuano le polemiche nei confronti del Digitale Terrestre che, nel corso del suo processo di avvicinamento allo standard DVB-T2, ha cancellato molti canali TV. Secondo alcuni sarebbero troppi quelli eliminati dai palinsesti e dalle trasmissioni sia nazionali che locali. Ma quali sono realmente gli effetti di questo cambiamento dati alla mano? Una recente ricerca avrebbe confermato che la televisione italiana ha assistito a una diminuzione drastica dei canali.
Si contano circa 73 canali in meno dal 2012 al 2023. Un dato che potrebbe spaventare visto che, secondo i più, un cambiamento del genere avrebbe dovuto portare un miglioramento su tutti i fronti, non solo di qualità, ma anche sull’offerta di maggiori contenuti fruibili. Ovviamente, modifiche simili, cambi di frequenze e passaggi a nuovi standard qualitativi legati alla trasmissione inevitabilmente perdono per strada i più deboli oltre a chi non si trova in accordo.
Se ci soffermiamo sui canali nazionali del digitale terrestre a fine 2023 ne sono rimasti 268 contro i 326 del 2012. Si tratta di una defezione pari al 18%! Di contro, la proposta satellitare FTA ha segnato una crescita nel numero di canali proposti proprio per l’offerta che cerca di raggiungere più clienti con canali TV anche internazionali. Invece, la Pay-TV ha subito un calo perdendo diversi canali raggiungendo così nel 2023 i 99 canali contro i 242 del 2012.
Digitale Terrestre: cosa è successo ai canali in alta definizione
Se da una parte i canali TV in generale del Digitale Terrestre nel corso di circa una decina di anni hanno subito diverse perdite, non si può dire lo stesso per i canali in alta definizione. Infatti, con un aumento del 113%, ci troviamo dai 61 ai 130 canali. Un dato che evidenzia come negli ultimi anni ci sia stato un movimento importante nella qualità di trasmissione per avvicinarsi agli standard richiesti dal prossimo DVB-T2. Nel 2023 i canali HD hanno raggiunto quota 90.
Al contrario, i canali SD hanno subito perdite pari al 49% dal 2012, quando erano 264, al 2023 registrandone 136. Prima di settembre diversi canali del digitale terrestre passeranno al DVB-T2. Un elenco sostanzioso che obbligherà oltre 10 milioni di vecchi televisori ad aggiornarsi per continuare a seguire le programmazioni, pena l’oscuramento di una grande fetta di trasmissioni fino al completo esaurimento del processo anche con gli ultimi canali rimasti.