Dei nuovi studi hanno svelato che l’estinzione dei dinosauri, di cui oramai abbiamo solamente dei reperti e una quantità di informazioni limitate, è avvenuta all’incirca nel periodo primaverile, un totale di esattamente 66 milioni di anni fa.
Parliamo quindi di un periodo nell’anno maggiormente ristretto per localizzare nel tempo quando il meteorite provocò l’estinzione delle varie specie, grazie a una recente analisi che ha analizzato i pesci morti in seguito all’impatto che si sono conservati perfettamente. Gli esami sono stati condotti al super-microscopio all’interno della struttura europea per la luce di sincrotrone Esrf (European Synchrotron Radiation Facility), grazie al lavoro di un acceleratore di particelle in grado di produrre i raggi-x più potenti dell’intera Terra.
Nuovi studi hanno svelato il periodo in cui si sono estinti i dinosauri
Il gioiellino ha portato la scoperto a giungere sulla nota rivista Nature, dove sono stati approfonditi i risultati della ricerca che ha avuto luogo grazie all’Università Vrije di Amsterdam. L’analisi al microscopio dei resti degli animali ben conservati ha permesso di notare molti dettagli riguardanti gli anelli di accrescimento situati nelle ossa, grazie ai quali si è potuti risalire approssimativamente al periodo dell’anno in cui il fatto è avvenuto.
C’è però da dire che mentre nell’emisfero settentrionale il mondo si trovava in primavera, in quello meridionale il periodo era quello autunnale, il che spiega perché alcuni animali erano pronti ad andare in letargo.
Stando a quel che sappiamo, il meteorite che ha causato l’estinzione dei dinosauri si è schiantato esattamente su quella che attualmente è nota come la penisola dello Yucatàn, situata in Messico, anche se ovviamente non abbiamo a che fare in ogni caso con informazioni certe, le quali vengono aggiornate con il progresso scientifico grazie ai nuovi metodi di studio e all’arrivo di apparecchi maggiormente avanzati, come l’acceleratore di particelle appena citato.
Il meteorite schiantato in primavera avrebbe però risparmiato, nonostante l’entità del colpo e le dimensioni tutt’altro che trascurabili, mammiferi, uccelli, coccodrilli e tartarughe.