Con l’avvio delle trattative private per i diritti TV della Serie A, necessario dopo l’invio di offerte eccessivamente basse da parte di DAZN, Sky e Mediaset, il futuro delle trasmissioni calcistiche in Italia è ancora in ballo. I tre concorrenti ancora in gara, dopo che Rai si è sfilata dalla bagarre, stanno mettendo in difficoltà la Lega Serie A che, ora, dovrà decidere se abbassare le sue pretese e avvicinarsi alle proposte delle varie emittenti, oppure se mantenersi salda nella sua posizione in attesa che siano proprio esse a soddisfare le richieste.
Settimana decisiva per i diritti TV della Serie A
Questi giorni saranno decisivi, come riporta il Fatto Quotidiano. Stando all’outlet italiano, le offerte presentate da DAZN, Sky e Mediaset riguarderebbero principalmente la suddivisione tra le due emittenti chiave DAZN e Sky con il pacchetto 10+3, ovvero la medesima formula attuale con 10 match per un singolo broadcaster e 3 in co-esclusiva. L’idea del doppio abbonamento non va però eliminata a prescindere: il pacchetto 7+3 è sempre un’opzione allettante agli occhi dei due fornitori.
Mediaset, al contempo, avrebbe mostrato interesse per il pacchetto 6+3+1, con match in chiaro nelle reti nazionali del Biscione. Tuttavia, secondo FQ, “la presenza del Biscione non sarebbe particolarmente gradita agli altri che temono con una spartizione a tre un eccessivo indebolimento dei pacchetti principali”.
DAZN con ogni probabilità mostrerà i denti e lotterà per aggiudicarsi l’esclusiva completa tramite il pacchetto 10+3, spendendo anche oltre 500 milioni di euro pur di superare l’offerta di Sky. Quest’ultima, dunque, si sarebbe fermata a circa 100 milioni di euro con il primo round di offerte a busta chiusa.
La Lega Serie A dovrà quindi spingere per l’assegnazione dei diritti TV a partire da 700 milioni di euro a stagione, per le stagioni 2024/25, 2025/26, 2026/27, 2027/28 e 2028/29. La fase delle trattative private è iniziata formalmente il 26 giugno, ricordiamo, ma l’assemblea è stata posticipata al 3 luglio 2023.