L’ingegnere Todd Blatt è stato accusato di violazione di proprietà intellettuale per aver fatto una copia 3D del cubo che si vede nel nuovo film di J.J. Abrams di prossima uscita Super 8 ed essersi fatto riprodurre un modellino basato su di esso.
Todd Blatt ha lavorato al file cad 3D e lo ha caricato sul sito di modelli 3D e di sviluppo di progetti shapeways per avere un originale e, per il momento, unico soprammobile . Lo ha fatto per un uso personale non orientato al mercato, ma tuttavia l’operazione aveva portato il file cad ad essere a disposizione degli altri utenti del sito.
Le motivazioni e le intenzioni di Blatt, anche per questo, non sono bastate al produttore del film, Paramount, che ha spedito tramite i suoi avvocati un lettera di rimozione e interruzione dell’attività ritenuta in violazione della sua proprietà intellettuale .
Trovandosi trascinato in una situazione indesiderata Blatt ha immediatamente provveduto alla richiesta rimuovendo il file cad da shapeways e ribadendo di non aver alcuna intenzione di vendere il modellino a cui aveva lavorato.
A scatenare il tempestivo intervento di Paramount, probabilmente, anche il fatto che la licenza di produzione del gadget è affidata a QMX .
La questione a livello di giurisprudenza del fair use , le possibili ragioni di utilizzo lecito di materiale protetto da copyright, tuttavia, è un po’ più complicata della naturale rinuncia di Blatt: innanzitutto per l’utilizzo che del modello faceva, poi perché non è automatico che il diritto d’autore arrivi a proteggere i modelli 3D.
Nell’attuale sistema di protezione della proprietà intellettuale non è presa in considerazione di per sé la rappresentazione 3D, tutelata spesso dal segreto industriale e dal brevetto del prodotto che da esso avrà vita.
Inoltre, se questo modello porta alla produzione di un oggetto utile di per sé, il diritto d’autore – che si limita a tutelare solo le espressioni delle idee – non lo potrebbe proprio proteggere. Non guarda, infatti, come fanno invece i brevetti, all’idea in sé e alla applicazione pratica, ma solo alla sua espressione personale/artistica (come quella che avviene in un libro, in una canzone, in un disegno ecc.). Il fatto che l’oggetto abbia una funzione pratica, anzi, lo esclude a priori dalla protezione del diritto d’autore facendolo ricadere nella tutela del brevetto.
In Italia, per esempio, si potrebbe pensare alla protezione del Modello di utilità (il corrispettivo del brevetto per il design) e non al diritto d’autore.
Al cubo di Super 8, insomma, si applica solo perché rappresenta un oggetto di scena e non una cosa realmente esistente nella nostra realtà .
Questo significa che, nel caso in questione, soprattutto data la presenza della licenza su quel cubo già affidata ad un altro soggetto, il detentore del diritto abbia probabilmente ragione, ma ciò non significa anche che tutti i modelli 3D siano coperti da diritto d’autore.
La principale conseguenza è che, con il parallelo sviluppo e la crescente diffusione di stampanti 3D e delle capacità tecniche per impiegarle, si potrebbe individuare uno spiraglio grigio tra modelli di utilità, brevetti e copyright.
Claudio Tamburrino