Nel volume “The Ride of a Lifetime” appena pubblicato da Bob Iger, il numero uno di Disney racconta i suoi quasi 15 anni alla guida del gruppo, soffermandosi su alcuni momenti in particolare. Tra questi, come riferito nel corso di un’intervista rilasciata al New York Times, anche la trattativa per l’acquisizione di Twitter, non andata a buon fine per diverse problematiche: potenziali ripercussioni negative per il brand e, soprattutto, quella che viene definita una straordinaria sporcizia.
Disney: perché è saltata l’acquisizione di Twitter
Il riferimento è ovviamente a una parte dei contenuti condivisi dagli utenti della piattaforma, più volte finita anche nel mirino delle autorità per l’attività della sua community, non sempre in linea con i principi di un confronto civile e rispettoso.
A tal proposito, proprio oggi Twitter annuncia un aggiornamento delle policy relative alle truffe finanziare, definendo nuove norme da rispettare a tutela della collettività. Queste le parole di Iger, utili a capire perché la trattativa non si è conclusa con una stretta di mano tra le parti.
I problemi erano più grandi rispetto a quelli che ero disposto a sopportare, più grandi di quanto ho pensato rientrasse nelle nostre responsabilità. C’erano problemi per il brand Disney, l’impatto della tecnologia sulla società. La sporcizia è straordinaria.
Disney ha pensato di far proprio Twitter intravedendo nel social network un mezzo efficace per raggiungere potenziali nuovi clienti, magari al fine di portarli verso il suo nuovo servizio di streaming, quel Disney+ che debutterà anche in Italia entro i prossimi mesi.
Iger, presidente Disney dal 2000 e CEO dal 2005, si è occupato in prima persone delle acquisizioni di Pixar (2006), Marvel (2009), Lucasfilm (2012) e 21st Century Fox (2017). Lascerà i suoi incarichi alla guida del gruppo nel 2021.