In casa Disney acronimi come DVD e VHS piacciono sempre meno: non sarebbero più in grado di soddisfare le aspettative dell’azienda, che per la prima volta dal 2005 ha registrato una trimestrale in negativo. La soluzione c’è e significa rimpiazzare la distribuzione diretta dei contenuti, mandare in pensione i supporti sia digitali che analogici e con essi lettori e televisori. Il futuro dei cartoons sembra essere online e si chiama Keychest : i titoli saranno contenuti in vasti database ai quali si potrà accedere solo dopo aver pagato.
Addio collezioni di DVD: i bambini che avranno voglia di svagarsi guardando Toy Story o Wall-E dovranno assicurarsi che i genitori abbiano un account Keychest e che il film desiderato sia nella lista di quelli per cui sono stati acquistati i diritti di visione . La fruizione poi non sarà più legata ai monitor televisivi: sarà indirizzata anche e sopratutto verso i dispositivi portatili.
Se la motivazione ufficiale di questa svolta è lo stagnante mercato dei DVD, per altri si tratterebbe invece di un progetto pilota per costringere in futuro ogni utente ad aprire il proprio portafogli di fronte alle major , che vorrebbero a tutti i costi affossare il mercato dell’usato. Le vendite Disney sono calate del 25 per cento nell’ultimo quarto, generando nella dirigenza la necessità di nuove modalità di profitto mascherate, secondo alcuni, da innovazione.
I file archiviati su Keychest offriranno quindi contenuti ad alta definizione con i quali però sarà impossibile interagire, a meno che non si tratti di attivare la funzione reverse o fast forward . Un passo avanti verso lo sdoganamento del del noleggio virtuale, nel quale le grandi aziende sembrano aver intravisto la panacea ai propri dilemmi finanziari: anche se Bob Chapek, dirigente Disney, ha spiegato che l’azienda non si aspetta da Keychest risultati tangibili nei prossimi cinque anni.
Giorgio Pontico