Nel giro di un paio d’anni, i sottoscrittori di un abbonamento a Netflix non potranno accedere a film e serie televisive appartenenti a The Walt Disney Company: la corporation ha annunciato di voler fare tutto da se, eventualmente, con il lancio di un servizio di streaming proprietario – e ovviamente a pagamento – entro il 2019.
Lo storico divorzio tra un colosso che possiede alcuni tra i marchi più noti e popolari dell’intrattenimento (Marvel, Star Wars, Pixar e lo sconfinato catalogo di lungometraggi di animazione Disney, tra gli altri) e il portale che ha intaccato con una certa efficacia la tendenza degli utenti a piratare i contenuti è stato annunciato in concomitanza con i risultati finanziari di Disney, oltre che con l’ acquisizione di BAMTech da parte della multinazionale californiana.
Come prevedibile, il nuovo acquisto Disney è una società specializzata in streaming video – un business di cui la corporation già deteneva il 33% delle azioni. Prima ancora della nascita dello streaming basato sulla tecnologia e l’infrastruttura BAMTech, dice il conglomerato americano, la sussidiaria Disney ESPN lancerà ancora un altro servizio di fruizione a pagamento con i contenti e gli eventi sportivi di popolari leghe americane quali NHL, MLB ed MLS. Escluse, a quanto pare, la NBA e la NFL.
Lo streaming del 2019 viene presentato come “la dimora esclusiva per gli USA” dei nuovi film in live-action e animati prodotti da Disney e Pixar, un servizio destinato a offrire “lungometraggi originali, show televisivi, cortometraggi e altre esclusive marcate Disney.” La corporation cita espressamente “Toy Story 4” e il sequel di “Frozen”, ma si tiene stranamente alla larga dei marchi “adulti” più popolari del momento come i succitati Guerre Stellari e l’universo dei cinecomic Marvel.
La fine della partnership tra Netflix e Disney non viene al momento giustificata da dichiarazioni ufficiali o spiegazioni pubbliche, una politica perfettamente in linea con il passato visto che l’accordo era stato stretto nel 2012 senza alcuna “data di scadenza” dichiarata. Il 2019 potrebbe quindi rappresentare la fine già programmata dell’accordo, e Disney vorrebbe in tal senso approfittare della ritrovata libertà per investire in un business di streaming proprietario tutto da valutare.
Alfonso Maruccia