Quello attualmente in corso è un periodo tutt’altro che positivo per le aziende tech e per i loro dipendenti. Sono infatti diverse settimane che si susseguono annunci relativi alla riduzione della forza lavoro di realtà quali Microsoft, Meta, Twitter, PayPal e molte altre. L’ultimo nome ad aggiungersi alla lista è quello di Disney+, il cui CEO ha da poco comunicato che intende tagliare 7.000 posti di lavoro per riuscire a ridurre i costi aziendali.
Disney+: licenziamenti per ridurre i costi aziendali
A dare l’annuncio è stato infatti Bob Iger, durante la presentazione dei risultati fiscali dell’ultimo trimestre, spiegando che la mossa è da considerarsi “necessaria per affrontare le sfide di questo tempo”.
Andando più in dettaglio, l’obiettivo è quello di riuscire a ridurre di 5,5 miliardi di dollari i costi e i licenziamenti posso aiutare parzialmente a raggiungere tale cifra. Occorre recuperare la perdita di 1,5 miliardi di dollari che è stata registrata nell’ultimo trimestre e il CEO intende farlo entro la fine del prossimo anno.
I risultati fiscali che sono stati pubblicati da The Wall Disney Company evidenziano un incremento degli abbonati a Disney+, i quali da 84 milioni del primo trimestre 2022 sono passati agli attuali 104,3 milioni, ma c’è stato un brusco calo degli abbonati a Hotstar (che è parte di Disney+) che a livello globale ha perso 3,8 milioni di iscritti in un trimestre, andando a incidere sul dato totale della piattaforma che complessivamente cala a 161,8 milioni di abbonati, molto al di sotto dell’obiettivo dichiarato di voler arrivare a 215-245 milioni di abbonati entro fine 2024.