È trascorso meno di un anno da quando sono stati introdotti gli ultimi rincari, ma per Disney+ i tempi sono già maturi per annunciare un nuovo aumento dei prezzi. Gli abbonamenti costeranno di più. Al momento il ritocco verso l’alto delle tariffe è stato confermato solo per gli Stati Uniti, ma come sempre accade in questi casi interesserà anche l’Europa e di conseguenza l’Italia. Si tratta di una mossa certamente impopolare, ma decisa per andare incontro alle richieste degli investitori, alla costante ricerca di profitti e di una crescita perpetua.
Aumenti in vista per l’abbonamento a Disney+
Il piano Standard con pubblicità, disponibile nel nostro paese a partire dallo scorso autunno, oltreoceano passerà dagli attuali 7,99 dollari a 9,99 dollari mensili. Da noi al momento costa 5,99 euro al mese. La formula Premium, invece, salirà dai 13,99 di oggi a 15,99 dollari mensili. Per gli abbonati italiani è 11,99 euro.
Per rendere meno amara la notizia, Disney+ ha anticipato l’arrivo delle playlist continue, composte da contenuti tematici. Le prime a debuttare saranno dedicate ai bambini in età prescolare con serie come Sofia the First, The Lion Guard, Puppy Dog Pals e Minnie’s Bow-Toons. Più avanti ne arriveranno altre, relative ad azione, documentari e così via.
Sempre in relazione agli Stati Uniti, sono stati annunciati rincari anche per Hulu ed ESPN, altri due servizi gestiti dal gruppo.
Stop alla condivisione delle password (come Netflix)
Ricordiamo che, nei mesi scorsi, Disney+ ha ribadito di voler porre fine alla condivisione delle password. Una strada già percorsa da altre piattaforme (Netflix in primis), nel tentativo di spingere gli utenti a effettuare nuove sottoscrizione e, di conseguenza, incrementare le entrate.
L’intero settore si sta muovendo in questa direzione. Andrà avanti così fino al raggiungimento di un quasi inevitabile punto di rottura. Si verificherà quando i clienti riterranno la spesa in costante aumento non più giustificata dall’offerta proposta dai servizi. Siamo ancora lontani?
Aggiornamento: il numero uno Bog Iger ha confermato che lo stop alle password condivise avverrà a settembre.