Ancora detentore della fetta più grande di mercato, Netflix sta facendo i conti con l’inevitabile arrivo di concorrenti in grado di minarne la leadership. La piattaforma ammette che il debutto di Disney+ e Apple TV+ avvenuto nei mesi scorsi ha rallentato la sua crescita, soprattutto negli Stati Uniti. Una dinamica che andrà probabilmente replicandosi anche in Europa quando il primo dei due servizi raggiungerà un gran numero di paesi (il 24 marzo), Italia compresa.
Non sarà un 2020 semplice per Netflix
La previsione è di conquistare altri 7 milioni di abbonati nel Q1 2020, un volume inferiore rispetto ai quasi 9 milioni attesi dagli analisti. Nel Q4 2019 ne sono stati aggiunti 8,76 milioni. Di seguito un estratto in forma tradotta della lettera che la società ha indirizzato agli investitori, con riferimenti diretti alla concorrenza.
Nonostante l’importante debutto di Disney+ e il lancio di Apple TV+, i nostri abbonati sono cresciuti in tutto il mondo così come negli Stati Uniti su base annuale, in maniera coerente con i trimestri precedenti.
Quasi certamente la strategia adottata da Netflix al fine di mantenere la prima posizione nel mercato passerà dalla produzione di contenuti originali (fin qui capaci di vedersela ad armi pari con gli studios di Hollywood) e dalla messa in campo di campagne promozionali studiate ad hoc, investendo in pubblicità anche sui network televisivi nazionali e mediante l’allestimento di eventi dedicati nel mondo reale: in Italia abbiamo ospitato quelli per Stranger Things, Narcos, Breaking Bad solo per fare alcuni esempi.
Il servizio dovrà anzitutto giustificare prezzi più elevati rispetto a quelli dei concorrenti: da 7,99 a 15,99 euro a mese. La sottoscrizione di Disney+ costerà mensilmente 6,99 euro con la possibilità di effettuare lo streaming su quattro dispositivi in contemporanea.