Così come fatto da Netflix, anche Disney+ impedirà la condivisione delle password. L’intenzione è nota fin dallo scorso anno e il regolamento del servizio ha già introdotto le modifiche necessarie per vietarlo, ma ora abbiamo una tempistica ben precisa per quanto riguarda l’attuazione vera e propria del giro di vite. A comunicarla è stato Bob Iger, CEO della società, nel corso di un’intervista rilasciata a CNBC (visibile di seguito).
Niente più password condivise su Disney+
Il numero uno di The Walt Disney Company ha dichiarato che la piattaforma implementerà strumenti pensati per contrastare la pratica a partire dal giugno 2024. Inizialmente, saranno sottoposti a una necessaria fase di test durante l’estete e limitati ad alcuni territori (non specificati). Già entro settembre, però, si assisterà a un rollout su larga scala.
In giugno, lanceremo la nostra prima vera incursione nella condivisione delle password. Solo in pochi paesi e in alcuni mercati, ma poi crescerà significativamente con una distribuzione completa a settembre.
Un altro colosso dello streaming sceglie dunque questa strada per incrementare i profitti generati dalle sottoscrizioni. Sono ormai lontani i tempi in cui il leader del mercato condivideva L’amore è condividere una password
, relegati a un passato che non tornerà.
Love is sharing a password.
— Netflix (@netflix) March 10, 2017
Disney+ non ha reso noto alcun dettaglio a proposito del metodo che intende adottare per impedirlo, ma non è da escludere l’introduzione di limitazioni basate sul concetto di “nucleo domestico” o comunque legate a una specifica unità abitativa.
Ricordiamo che, la scorsa settimana, la società ha integrato la piattaforma con Hulu negli Stati Uniti. Stando a quanto dichiarato da Iger, l’iniziativa è stata accolta estremamente bene
dal pubblico.
Di certo, gli abbonati non accoglieranno di buon grado la novità in arrivo. Per chi attualmente condivide la sua password (e per chi ne fa uso) si tradurrà inevitabilmente in un ulteriore esborso economico. Se accetteranno di far fronte a una spesa più elevata o se rinunceranno all’iscrizione dipenderà anche e soprattutto dalla qualità dei contenuti proposti.