Roma – Guerra dei browser, atto secondo: dopo la sfida tra produttori, Microsoft , Opera e Mozilla , la lotta infiamma anche alle radici del conflitto e coinvolge direttamente gli utenti finali. Alcuni utilizzatori di Firefox , il noto browser open-source, hanno infatti lanciato la campagna di mobilitazione Explorer Destroyer , una “protesta” certamente poco pacifica che mira a “far diventare Internet Explorer un browser di minoranza”.
“È tempo di fare sul serio”, si legge sul sito dell’iniziativa. I creatori della protesta hanno infatti programmato uno script anti-IE che i gestori di siti web potranno installare sulle proprie pagine per tenere alla larga gli utenti Microsoft e bersagliarli di pubblicità pro-Firefox. Secondo una recente ricerca del gruppo Forrester , Firefox è il terzo browser più diffuso di Internet dopo IE ed AOL .
“La missione è semplice”, dicono i membri di Explorer Destroyer rivolgendosi ai potenziali sostenitori, “ed è in ballo il futuro del web: installate il plug-in sui vostri siti ed i vostri visitatori potranno convertirsi in modo pacifico per salvare la propria anima e per farvi guadagnare soldi”.
Già, perché l’iniziativa di protesta di appoggia ad una recente presa di posizione da parte di Google : il grande motore di ricerca, attraverso il proprio programma pubblicitario AdSense , pagherà un dollaro per ogni Firefox installato attraverso un’apposita campagna di banner testuali e grafici. Lo script di Explorer Destroyer visualizza appunto questo tipo di spazi pubblicitari.
Non solo: contemporaneamente, Google ha iniziato a promuovere Firefox direttamente sulla homepage del distaccamento americano. “Siamo veramente felici di tutto questo”, riferiscono i portavoce di Mozilla. “Google sta promuovendo Firefox perché vuole garantire maggiore sicurezza”, rispondono i delegati del motore di ricerca.