Roma – In questi giorni, in seguito ai tragici eventi terroristici di una settimana fa a Londra, sta suscitando interesse la notizia di un progetto che prevede la copertura del segnale di telefonia mobile anche nei tunnel della metropolitane cittadine di Milano e Roma.
In realtà, almeno per quanto riguarda il capoluogo lombardo, di questo progetto si parla da tempo, ma l’intenzione di raggiungere un obiettivo di maggiore sicurezza sembra aver dato un colpo di acceleratore all’idea, perché secondo quanto riferito dal sindaco Albertini e dal prefetto Ferrante, la possibilità di utilizzare i cellulari contribuirebbe a migliorare le possibilità di comunicazione nell’eventualità di un’emergenza.
Il cablaggio della rete sotterranea per le comunicazioni cellulari è un obiettivo anche della metropolitana della capitale, che prevede altresì di realizzare un sistema del pagamento del biglietto via SMS.
Mentre le città italiane si interrogano sull’opportunità di completare lo sviluppo della rete sotterranea, ma sembrano propendere per il proseguimento del progetto, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna sta prendendo piede la corrente di pensiero opposta.
La possibilità di utilizzare un cellulare come un timer, o per comandare a distanza la detonazione di un ordigno, mediante una chiamata o un comando via sms (constatata – purtroppo – anche negli attentati terroristici dello scorso anno a Madrid) è una delle motivazioni che le autorità di New York e Londra stanno valutando per decidere l’eventuale disattivazione della copertura di segnale nella metropolitana cittadina.
Proprio nella Grande Mela, come misura di sicurezza anti-terrorismo, all’inizio della settimana i servizi di telefonia cellulare della rete di trasporto metropolitano erano stati sospesi dalle autorità, per alcune ore, nei quattro tunnel che collegano Manhattan a Est (con il Queens e Brooklyn) e a Ovest (con il New Jersey).
Dario Bonacina