DJI denuncia il Dipartimento della Difesa USA

DJI denuncia il Dipartimento della Difesa USA

DJi ha presentato una denuncia contro il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, in quanto è stata considerata un'azienda militare cinese.
DJI denuncia il Dipartimento della Difesa USA
DJi ha presentato una denuncia contro il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, in quanto è stata considerata un'azienda militare cinese.

DJI ha presentato una denuncia contro il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, in quanto il produttore è stato inserito nell’elenco delle aziende militari cinesi. Secondo il governo statunitense, DJI rappresenta un pericolo per la sicurezza nazionale. Pochi giorni fa, il produttore cinese ha comunicato che le importazioni del recente drone Air 3S sono state bloccate dalla dogana.

Scontro senza fine tra DJI e USA

DJI è stata inserita nella cosiddetta Chinese Military Company List del Dipartimento della Difesa (DoD) il 5 ottobre 2022. Secondo il produttore cinese, questa designazione è avvenuta senza nessuna motivazione valida. DJI ha sottolineato che non è un’azienda militare cinese e non ha mai progettato, realizzato, venduto e pubblicizzato droni per uso militare.

A maggio 2023, DJI ha contattato il DoD, ma non ha avuto risposta. A fine luglio 2023 ha chiesto di essere rimossa dall’elenco, fornendo la documentazione necessaria. Il DoD ha comunicato che la richiesta doveva essere inviata in base al Freedom Of Information Act (FOIA). L’azienda ha seguito l’indicazione, ma non ha ricevuto nessuna risposta.

DJI è stata nuovamente designata “Chinese Military Company” a fine gennaio 2024. Non avendo ricevuto risposta ad una seconda richiesta FOIA, il produttore ha minacciato un’azione legale. Stavolta la risposta è arrivata, ma nel report erano presenti numerosi errori fattuali.

Per questi motivi è stata presentata una denuncia contro il DoD. DJI chiede al giudice di annullare la designazione e quindi di essere rimossa dall’elenco, in quanto le azioni del DoD sono incostituzionali.

Il produttore cinese è stata inserito anche nelle “blacklist” dei Dipartimenti del Commercio e del Tesoro. Gli Stati Uniti potrebbero imporre il ban definitivo con una legge (già approvata dalla Camera dei Rappresentanti).

Pochi giorni fa, DJI ha comunicato che alcuni droni, tra cui il recente Air 3S, sono stati bloccati dalla U.S. Customs and Border Protection. L’agenzia delle dogane afferma che sono stati realizzati sfruttando il lavoro forzato nella provincia dello Xinjiang in Cina e quindi violando lo Uyghur Forced Labor Prevention Act. Il produttore ha evidenziato che i droni sono realizzati solo a Shenzhen e in Malaysia.

Fonte: The Verge
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Pubblicato il
20 ott 2024
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