DMA: Google dimostra effetti negativi sulla ricerca

DMA: Google dimostra effetti negativi sulla ricerca

Google ha dimostrato che le modifiche imposte dal Digital Markets Act al motore di ricerca danneggia i siti di hotel e non ha benefici per i concorrenti.
DMA: Google dimostra effetti negativi sulla ricerca
Google ha dimostrato che le modifiche imposte dal Digital Markets Act al motore di ricerca danneggia i siti di hotel e non ha benefici per i concorrenti.

Google aveva avviato a fine novembre un test per verificare l’impatto sul traffico verso i siti degli hotel, dopo aver eliminato immagini e mappe dai risultati delle ricerche. In base ai risultati, il traffico è diminuito del 10%.

Conseguenze negative del DMA

Il Digital Markets Act, in vigore da marzo, vieta ai cosiddetti gatekeeper di avvantaggiare i propri servizi a danno della concorrenza. Google ha quindi rispettato la legge eliminando diverse informazioni su voli e hotel dai risultati del motore di ricerca.

Alcuni siti di comparazione dei prezzi hanno chiesto modifiche più drastiche per Google Search in Europa, ovvero l’eliminazione di tutte le funzionalità aggiuntive. L’azienda di Mountain View ha quindi avviato un test in tre paesi (Estonia, Belgio e Germania) per valutare l’impatto sul traffico, lasciando solo i tradizionali link blu.

I risultati del test dimostrano che le modifiche hanno un impatto negativo per utenti e siti di hotel:

  • Le persone erano decisamente meno soddisfatte dei risultati delle loro ricerche e impiegavano più tempo a trovare gli hotel, anche perché dovevano effettuare più ricerche. Inoltre, più persone si sono arrese e non hanno trovato ciò che stavano cercando
  • Gli hotel hanno perso la maggior parte del traffico (oltre il 10%) con ripercussioni su centinaia di migliaia di hotel europei
  • Il traffico verso i siti di intermediazione è rimasto sostanzialmente invariato

In pratica, Google ha evidenziato che la visualizzazione dei link blu comporta solo un danno per i siti di hotel e nessun beneficio aggiuntivo ai siti di comparazione dei prezzi. I risultati verranno condivisi con la Commissione europea. L’azienda californiana spera che sia utili per chiudere l’indagine avviata a fine marzo.

Fonte: Google
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Pubblicato il
12 dic 2024
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