All’inizio di settembre, la Commissione europea ha designato i sei gatekeeper che dovranno rispettare il Digital Markets Act (DMA) dal 6 marzo 2024. In base ad un documento recentemente pubblicato, Apple ha tentato di far escludere Safari dai “Core Platform Service”, affermando che ci sono tre browser distinti.
Sei sistemi operativi e tre browser Safari
Tra i sei gatekeeper c’è Apple, in quanto soddisfa i requisiti minimi sul fatturato annuale (7,5 miliardi di euro) e sulla capitalizzazione (75 miliardi di euro). I requisiti sul numero di utenti attivi (45 milioni al mese) sono invece soddisfatti da tre servizi: App Store, iOS e Safari.
Nella documentazione inviata dall’azienda di Cupertino viene evidenziato che sono disponibili cinque sistemi operativi (anche se con alcune funzionalità in comune): iOS, iPadOS, macOS, tvOS e watchOS. La Commissione europea ha stabilito che devono essere considerati distinti, essendo ottimizzati per i corrispondenti dispositivi (iPhone, iPad, Mac, Apple TV e Apple Watch). Pertanto solo iOS soddisfa i requisiti.
Apple ha cercato di ottenere lo stesso risultato con Safari, affermando che ci sono tre versioni del browser per iOS, iPadOS e macOS, ognuna delle quali con specifiche funzionalità. Ad esempio, Safari per iPadOS e macOS offrono una barra laterale, non presente su iOS.
La Commissione europea ha respinto il tentativo di Apple, evidenziando che Safari è un unico browser, indipendentemente dal dispositivo attraverso il quale si accede al servizio. La stessa azienda di Cupertino ha usato lo slogan “Stesso Safari. Dispositivi diversi” per pubblicizzare la funzionalità Continuity.
Safari dovrà dunque rispettare gli obblighi del Digital Markets Act. Ciò significa che Apple dovrà consentire l’installazione di browser alternativi, senza imporre l’uso del motore di rendering WebKit. La Commissione europea stabilirà nei prossimi mesi se iPadOS e iMessage dovranno essere inclusi nei “Core Platform Service”.