Sarebbero oltre 4mila i video segnalati alla fine della scorsa settimana da un oscuro studio legale denominato American Rights Counsel LLC al sistema di verifica di YouTube contro le violazioni al diritto d’autore. Appellandosi al DMCA (Digital Millenium Copyright Act), centinaia di richieste di oscuramento sono state inoltrate a YouTube: si tratta di video critici rispetto alla dottrina della Chiesa di Scientology. Video che in queste ore, dopo il ricorso presentato dagli autori, stanno lentamente tornando online.
Durante la notte tra giovedì e venerdì della scorsa settimana, in poco più di 12 ore migliaia di richieste di oscuramento di video ritenuti lesivi del copyright sono state presentate al sistema di segnalazione messo a disposizione da YouTube. Per gestire un flusso così imponente, il portale ha provveduto a mettere temporaneamente in stand-by i filmati oggetto del contendere, arrivando anche a sospendere gli account degli utenti destinatari di un alto numero di segnalazioni.
Per nulla scoraggiati dal provvedimento, gli interessati hanno provveduto – come da regolamento – ad inoltrare una contro-notifica che certificasse il loro diritto di immettere in rete il materiale in questione. Ricorsi per lo più accettati, che hanno garantito lo sblocco degli account e il ritorno online dei video.
Tra i video colpiti dal provvedimento di sospensione poi ritirato, segnala EFF ( Electronic Frontier Foundation ), figura quello di un cittadino di Clearwater (la località della Florida dove si trova quello che in molti definiscono il “quartier generale” di Scientology) che interviene in modo critico sul comportamento della polizia locale. Ci sono poi un videomessaggio in risposta ad un comunicato di Anonymous (organizzazione orizzontale assurta agli onori delle cronache per aver avviato una protesta online contro Scientology), nonché servizi di telegiornali tedeschi e australiani su presunti scandali legati alla Chiesa. Chiesa che, è notizia di queste ore, rischia la messa al bando in Francia se dovesse essere riconosciuta colpevole del reato di truffa nell’ambito di un procedimento giudiziario che sta per iniziare il suo percorso dibattimentale in aula.
La risposta di Anonymous , in merito alla faccenda dei filmati rimossi, non si è comunque fatta attendere. Con un video postato, neanche a dirlo, su Youtube, l’organizzazione ha fatto sapere di essere a conoscenza delle “pratiche fraudolente” portate avanti dalla Chiesa “attraverso una organizzazione di facciata (…) che non esiste”, e di aver intenzione di ribattere colpo su colpo a questa “strategia” definita senza mezzi termini fuorilegge: “La maggior parte dei video rimossi è stata filmata dagli stessi uploader. American Rights Counsel LLC non ha il diritto legittimo di chiedere la rimozione di quel materiale (…): presentare un falso ricorso DMCA è illegale”.
Non si tratta del primo caso in cui gli avversari della religione fondata da Ron Hubbard rischiano di finire fuori dal portale di video sharing. Qualcosa di simile era accaduto ad esempio lo scorso giugno a Mark Bunker , documentarista noto per la sua decennale battaglia contro quelle che definisce “le pericolose pratiche di Scientology”. Anche in quel caso , dopo aver presentato una contro-notifica l’ account del filmaker era stato ripristinato.
Luca Annunziata