DMCA, la fobia del download

DMCA, la fobia del download

Da OpenOffice a AMD, da VLC a Skype: 95 siti perfettamente legittimi sono stati segnalati a Google come pirata. Offrono software gratuito da scaricare, non certo musica condivisa illegalmente: si è trattato di un bug, si giustifica l'autore delle richieste
Da OpenOffice a AMD, da VLC a Skype: 95 siti perfettamente legittimi sono stati segnalati a Google come pirata. Offrono software gratuito da scaricare, non certo musica condivisa illegalmente: si è trattato di un bug, si giustifica l'autore delle richieste

Decine e decine di siti segnalati all’attenzione di Google, insieme alla richiesta di deindicizzazione sulla base di presunte violazioni del diritto d’autore: apparentemente ad accomunare le pagine segnalate non c’è alcuna opera protetta caricata senza l’autorizzazione del detentore dei diritti, ma c’è l’offerta di download gratuiti di prodotti software di ogni genere.

Sulla base del DMCA statunitense, e delle policy di piattaforme come Google, che si offrono di collaborare alle rimozioni sulla base delle segnalazioni anche fuori dagli States, l’azienda tedesca Total Wipes formula le proprie richieste di rimozione a nome dei detentori dei diritti nel tentativo di ripulire la Rete dalle loro opere condivise illegalmente. Attivissima nel rivolgersi al motore di ricerca di Mountain View, con una media settimanale di 1.214 URL segnalati, mostra con chirezza di abusare dei sistemi di notice and takedown .

È il sito TorrentFreak ad individuare la sorprendente richiesta di rimozione ad opera di Total Wipes: investe 95 siti, quello di Ubuntu e quello di Python, quello di OpenOffice e quello di LibreOffice, quello di Whatsapp e quello di ICQ, quello di Opera e quello di Tor, passando per quello di AMD. Tutti sono accusati di violare la legge sul diritto d’autore in quanto ospiterebbero un’opera musicale su cui il cliente Aborigeno Music “detiene un accordo di esclusiva per la distribuzione globale”.

Nessun tipo di opera musicale in violazione dei diritti d’autore è però caricata e condivisa dai siti colpiti dalla richiesta di takedown: quello che i siti offrono, invece, è il download gratuito dei propri software, da sempre messo a disposizione dei loro utenti.

Google, chiaramente, ha rifiutato le richieste di rimozione per gli URL segnalati senza alcuna giustificazione valida: Google rileva di non aver intrapreso alcuna azione per 94 dei link segnalati, ad eccezione di mysql.com , che però è probabilmente non conteggiato fra le rimozioni negate in quanto il dominio differisce da quello segnalato da Total Wipes (http://dev.mysql.com/downloads/mysql/).

Costringere gli intermediari della Rete a valutare la liceità delle richieste di rimozione più inconsistenti significa abusare del sistema di notice and takedown: la legge statunitense ha previsto per il DMCA la sezione 512(f), che punisce coloro che avanzino richieste di rimozione senza averne il diritto.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
24 feb 2015
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