Dmin.it, la proposta è completa

Dmin.it, la proposta è completa

Il gruppo di lavoro ha approvato la versione completa della propria proposta. Per due anni si è lavorato per dare concretezza ad una riforma del diritto d'autore nel nome dell'interoperabilità, della fruibilità e delle licenze aperte
Il gruppo di lavoro ha approvato la versione completa della propria proposta. Per due anni si è lavorato per dare concretezza ad una riforma del diritto d'autore nel nome dell'interoperabilità, della fruibilità e delle licenze aperte

Il gruppo di lavoro di dmin.it che prepara da lungo tempo una proposta tecnico-giuridica che consenta di agevolare lo sviluppo della Società dell’Informazione, ha annunciato di aver approvato la versione completa della proposta dmin.it , ora disponibile a questo indirizzo . Come noto, dmin.it punta a fornire “strumenti tecnologici, normativi e di governance” allo scopo di “massimizzare il flusso di digital media”.

“Risultato di due anni di lavoro intenso da parte dei partecipanti al gruppo – spiega una nota diffusa da Leonardo Chiariglione – la proposta contiene le tecnologie, le proposte di interventi legislativi e le regole di governance di 3 sistemi:

– Formato per la distribuzione controllata di digital media (iDRM) che dà la possibilità a tutti e quindi non solo agli attori tradizionali delle catene del valore, ma anche agli autori, compositori, esecutori, interpreti e produttori di attuare nuove forme di distribuzione che possono andare dalle licenze Creative Commons alla protezione dei contenuti, ed abilita anche modalità radicalmente nuove quali i sistemi di compensazione alternativa (ACS). Il formato permette anche al consumatore di utilizzare tutti i contenuti pubblicati in Italia senza essere obbligato ad avere ad esempio un player di musica o un set top box specifico del fornitore di servizio.

– Accesso aperto alle reti a larga banda (iNet) che dà la possibilità a tutti di diventare fornitori di digital media perché tutti possono accedere a tutti i contenuti forniti

– Pagamento e incasso a punti (iPay) che permette a tutti, fruitori compresi, di monetizzare i propri contenuti e servizi o remunerare quelli di altri utilizzando la flessibilità del formato e l’accesso aperto alle reti a larga banda”.

Nel corso della riunione del gruppo di lavoro, dmin.it ha anche potuto verificare la maturità della realizzazione Open Source di iDRM ( Chillout ) e vedere funzionanti le prime due realizzazioni sperimentali.

Si parla, in particolare, di P2P iDRM e VHS 2.0 .

Nel primo caso siamo dinanzi all’ipotesi di un sistema di distribuzione mediante il quale i partecipanti – produttori amatoriali o professionali – possono distribuire contenuti multimediali da condividere sia liberamente (ad esempio perché autoprodotti), sia con licenze Creative Commons e sia con licenze onerose (che prevedano cioè il pagamento di un corrispettivo da parte dell’utente).

Nel secondo, invece, VHS 2.0 è descritta come un’applicazione personale che l’utente può utilizzare per conservare i propri contenuti in forma personalizzata e protetta con iDRM.

Da segnalare, infine, che la pubblicazione della proposta è stata pensata in un’ottica divulgativa che consente a chiunque un facile accesso ai principi e alle idee che vi sono alla base. “Leonardo compera una canzone da Mimmo” piuttosto che “Marco distribuisce i suoi video su DTT” o “Luca ascolta musica in abbonamento”, sono capitoli di approfondimento che consentono di cogliere al volo la portata della riforma auspicata da dmin.it.

La presentazione della proposta e la documentazione con il suo indice sono disponibili a questo indirizzo

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Pubblicato il
11 gen 2008
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