Google è al lavoro ormai da qualche anno sull’implementazione della tecnologia DNS over TLS all’interno dei suoi prodotti. A quanto pare dovrebbe fare il suo debutto nel browser Chrome in un futuro non troppo lontano, col fine dichiarato di garantire agli utenti che le richieste scambiate tra client e server non possano essere intercettate né spiate, mediante l’impiego della crittografia. C’è però chi non vede di buon occhio l’impiego del sistema.
DNS over TLS in Chrome: ostacoli per Google
La House Judiciary Committee del Congresso USA e il Dipartimento di Giustizia d’oltreoceano hanno manifestato le loro perplessità in merito alla pratica poiché, come reso noto in una lettera inviata a bigG il 13 settembre e finita oggi sulle pagine del Wall Street Journal, potrebbe garantire al gruppo di Mountain View un considerevole vantaggio sui concorrenti per via dell’impossibilità di accedere alle informazioni da parte di realtà terze.
Sul tema, in più di un’occasione Google ha affermato che non forzerà gli utenti di Chrome a usare la tecnologia e che li lascerà liberi di decidere con chi condividere i dati. Nella missiva delle autorità anche una domanda esplicita sulla volontà di impiegare il traffico DNS a fini commerciali o di advertising.
La prospettiva interessa direttamente gli ISP: nella giornata del 19 settembre un’organizzazione formata da diversi provider ha scritto al Congresso sottolineando come il sistema impedirebbe loro di conoscere i pattern relativi al traffico generato dalle utenze “limitando la concorrenza nel settore dell’advertising e in altri ambiti”.
È in ogni caso doveroso ricordare che Google non è l’unica realtà al lavoro su una tecnologia simile: anche Mozilla sta portando avanti ormai da tempo qualcosa di equivalente con il suo DNS-over-HTTPS per Firefox, già capace di sollevare un coro di protesta da parte degli ISP, in particolare nel Regno Unito dove la software house si è guadagnata l’etichetta di Internet Villain.